Indirizzi IP | IPv6: ecco come cambia la notazione e quali sono le ottimizzazioni per agevolare la scrittura dei nuovi indirizzi IP.
Nel corso del precedente appuntamento, abbiamo visto quali sono le differenze sostanziali fra gli indirizzi IP IPv6 e IPv4.
Differenze tecniche e tecnologiche, che, come abbiamo detto, rendono i due protocolli non compatibili fra loro, sottolineando il fatto che l’IPv6 non può essere considerato una nuova versione dell’IPv4 e che, quindi, deve essere considerato un vero e proprio protocollo rinnovato.
Definite le differenze fra i due protocolli, gli utenti sono portati a chiedersi: cosa cambia alla fine per gli internauti?
La risposta è piuttosto banale e si può riassumere in un semplice: nulla!
In realtà, per i fruitori finali del Web non cambia nulla e forse resta a loro carico la sola necessità di cambiare modem o router quando il passaggio dal protocollo IPv4 a quello IPv6 verrà completato, anche se anche questo cambio dovrebbe essere a carico dei provider e degli operatori di rete.
Al di là di questo piccolo inconveniente, l’utente non si accorgerà di nulla, a maggior ragione che non deve neanche ricordare a memoria gli Internet Protocol Address dei siti Web che più ama visitare, in quanto i servizi DNS saranno aggiornati di conseguenza e continueranno quindi a svolgere il proprio lavoro di conversione degli indirizzi IP in nomi a dominio e viceversa.
I più smanettoni, invece, si renderanno conto della differenza fin da subito. Chi opera con dispositivi di rete, configurazioni hardware di dispositivi connessi in LAN, configurazioni di connessioni Intranet e Internet e via discorrendo noterà fin da subito i pregi e i difetti del nuovo protocollo IPv6.
La prima differenza sarà proprio a livello visivo della notazione degli indirizzi IP.
Infatti, se con il protocollo IPv4 siamo abituati a una notazione di quattro gruppi di tre cifre decimali, del tipo:
192.168.001.001
oppure
89.31.75.158
nel protocollo IPv6, gli indirizzi IP cambiano completamente il modo di presentarsi.
Indirizzi IP protocollo IPv6: ecco come si presentano
Infatti, gli IPv6 da 16 byte vengono scritti con una notazione di 8 gruppi di 4 cifre esadecimali separati da due punti, del tipo:
8000:0000:0000:0000:0123:4567:89AB:CDEF
oppure
0000:0000:0000:0000:0000:FFFF:591F:4B9E
Come si può notare, questa notazione può essere scomoda e oltremodo brutta, soprattutto perchè molti degli indirizzi IP IPv6 hanno molti numeri zero nella loro stringa o all’inizio della stessa. Per evitare quindi che questi numeri vengano ad essere riportati di continuo, sono state definite 3 ottimizzazioni, che rendono la notazione molto più agevole.
La prima ottimizzazione prevede che i primi zero di un gruppo possono essere omessi: così, se un gruppo è pari a 0123, lo stesso può essere scritto come 123. La seconda ottimizzazione, invece, prevede che in presenza di uno o più gruppi di 4 zeri consecutivi, questi possono essere sostituiti da un doppio due punti. L’ultimo indirizzo esemplificato in precedenza, quindi, verrebbe scritto così:
:::FFFF:591F:4B9E
La terza ottimizzazione riguarda il carattere “:”, che essendo utilizzato per separare i gruppi, porta confusione in una URL in cui bisogna indicare anche la porta, secondo la notazione, IP : porta. In questo caso, gli indirizzi IP IPv6 devono essere posti tra parentesi quadre [] per distinguere l’indirizzo dalla porta:
[2002:400:2A41:378::34A2:36]:8080Infine, gli indirizzi IP del protocollo IPv4 possono essere scritti anche con la rappresentazione dell’indirizzo in notazione decimale, preceduti da un doppio due punti, in questo modo:
::192168.1.1
Insomma, tra gli indirizzi IPv4 e IPv6 sembra che non cambi nulla, ma in realtà c’è proprio un abisso!
Stay tuned!