Indirizzi IP e IPv6 | Guida e significato – V

Indirizzi IP e IPv6: ecco i test per capire se siamo subito pronti alla navigazione su siti che supportano il solo protocollo IPv6

Indirizzi IP e IPv6: al di là dei cambiamenti alla notazione, abbiamo già avuto modo di dire che per noi comuni internauti cambia ben poco.

Certo è che si potrebbero creare problemi non indifferenti qualora gli operatori e i vari fornitori di servizi di hosting e connettività non si mettano in carreggiata per aggiornare le proprie infrastrutture. La situazione italiana non è infatti delle migliori e molti esperti, come Lorenzo Colitti di Google, affermano che nel BelPaese ancora nessuno utilizzi il nuovo protocollo e che in generale solo lo 0.2 per cento degli utenti mondiali dispone già di una connettività IPv6.

Lo stesso Marco Sommani, ricercatore del CNR e fondatore di IPv6 Italia, riconosciuto come referente italiano dell’IPv6 Forum, conferma che la situazione nostrana è alquanto grave, affermando che: “A parte pochi virtuosi (fra cui HostingSolutions, [ndr]), in Italia i più dormono. Tecnicamente parlando, l’attivazione di IPv6 non è difficile e neanche particolarmente costosa. Il problema, però, non va preso sottogamba perché per familiarizzare con il nuovo protocollo occorre un po’ di tempo. Chi pensa di improvvisare all’ultimo momento rischia di fare danni. In Italia gli operatori dormono ancora più dei consumatori, giustificandosi con il fatto che gli utenti non chiedono IPv6 e dimenticando che, invece, spetta a loro trainare il cambiamento”.

Le dure critiche mosse da Sommani sono sostenute da tutta una serie di statistiche che danno il BelPaese in ritardo di circa due anni sull’avanzamento delle infrastrutture IPv6 e sull’aggiornamento degli indirizzi IP.

Inoltre, come sostiene anche anche Gabriella Paolini di Garr: “Gli operatori di rete italiani stanno distribuendo ancora apparati domestici adatti a consentire l’accesso solo a IPv4. Ci ritroveremo a fare tutto all’ultimo momento e sarà l’utente a pagarne le conseguenze. Al momento l’unica cosa che si può fare è cominciare a chiamare il proprio operatore per fare pressione, perché quando sarà il momento non si potrà fare da soli.”.

I problemi saranno non solo a carico degli utenti finali, ma anche delle imprese e degli uffici pubblici, tanto che Sommani sottolinea: “Se non si adeguano per tempo al protocollo, prima o poi le aziende scopriranno che i loro server pubblici non sono più raggiungibili da una parte degli utenti Internet, oppure non riusciranno più a comunicare con le destinazioni esterne dotate solo di indirizzi IP IPv6.”.

Indirizzi IP e IPv6: ecco i test!

Nel frattempo, per verificare se la propria connessione è compatibile con i nuovi indirizzi IP e con IPv6, è possibile effettuare alcuni interessanti test.

Il primo è quello offerto da Google, a cui si affianca il Test-IPv6, capaci di offrire tutte le informazioni necessarie sulla nostra configurazione di rete e sulle modalità con cui ci colleghiamo a Internet.

Il risultato più comune è quello mostrato nelle immagini che seguono. Durante il periodo di transizione e la coesistenza del protocollo IPv4 e IPv6 non dovremmo dunque avere problemi, ma al momento siamo limitati sulla navigazione per i siti che supportano solamente gli indirizzi IP secondo la notazione e il protocollo IPv6.

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