Le IA si sono affacciate sul mercato da qualche tempo ma è possibile affermare senza troppi dubbi che sono ancora alle fasi iniziali della propria carriera e non largamente diffuse – come vorrebbero fare intendere i grandi cloud provider. Gli ostacoli alla loro affermazione sono vari: si va dalla natura “sperimentale” di certi servizi (il margine di miglioramento è elevato) fino alla complessità delle procedure di deploy – sono infatti richieste in organico figure professionali come IA specialist e data scientist.
Eppure i vantaggi che le IA sono in grado di offrire al mondo del commercio offline (retail) ed online (e-commerce) sono innumerevoli, dalle ricerche visuali fino alla personalizzazione della “shopping experience”. Ne ha parlato in maniera più approfondita al portale WWD.com Matt Zeiler (MZ), CEO di un’azienda specializzata in servizi IA per il settore retail ed e-commerce. Di seguito, in traduzione, i passaggi più significativi dell’intervista (consultabile in forma integrale dalla sezione fonti).
Come possono le IA aiutare [i negozi retail ad accedere ad un livello di personalizzazione e predizione tipico dei siti online]?
MZ: [Visto che] il consolidamento [inglobamento di piccole aziende da parte di grandi compagnie ndr] si è autoproclamato tema [principe] del XXI secolo, l’innovazione è [l’unico modo] che hanno i grandi negozi [retail] per sopravvivere ad un mondo governato dall’ on-demand e [dall’acquista in 1 clic].
Ci sono diversi modi in cui i negozi retail possono [incrementare la loro competitività] utilizzando le IA. [Mi aspetto che le utilizzino principalmente nei due seguenti modi]:
- raccomandazioni: nei negozi del 2020, i brand utilizzeranno le tecnologie IA di ricerca visuale per fornire suggerimenti mirati ai clienti. Ad esempio, [l’IA] sarà in grado di percepire la corporatura del cliente che si osserva allo specchio fornendo suggerimenti ed ulteriori opzioni di vestiario [presenti nel punto vendita];
- [sicurezza del negozio (prevenzione dei furti)]: i negozianti collaboreranno per creare una rete di informazioni gestita dalle IA che sia in grado di monitorare i taccheggiatori e prevenire i furti.
Come possono le IA aiutare i negozi online a ricreare l’esperienza tipica dei punti vendita retail?
MZ: […] L’IA, affiancata da tecnologie come la realtà aumentata, può ricreare l’esperienza [tipica di uno store retail] via mobile o web. [La compagnia ModiFace], ad esempio, permette ai brand di [cosmesi] di appoggiarsi alla realtà aumentata ed [all’IA di Houndify SoundHound consentendo ai clienti di richiamare la tipologia ed il colore di makeup desiderato con la voce]. L’app o uno specchio del punto vendita mostreranno quanto richiesto. Tutto questo trasferisce l’esperienza [abituale della prova makeup] direttamente a casa tua e senza alcuna [procedura di struccamento].
In modo non dissimile Levi Strauss & Co. fornisce ai clienti varie raccomandazioni sui [modelli di jeans mediante chat bot gestiti dalle IA]. La sua funzionalità stilista virtuale, disponibile sul sito internet e su Facebook Messenger, si occupa dei suggerimenti chiedendo ai clienti [informazioni su taglie preferite e sulla tipo di corporatura].
Quale è il settore in cui le potenzialità delle IA potrebbero prendere il volo? Sport, abbigliamento, arredamento, automotive [o altro]?
MZ: [Abbiamo notato] un significativo interesse ed aumento delle implementazioni IA [nei negozi di arredamento ed abbigliamento]. I negozi di arredamento sono scomodi ed [richiedono molto tempo]. Richiedono il girovagare tra i vari reparti, [effettuare misurazioni varie ed immaginare come potrebbe risultare quell’oggetto in casa tua]. Retailer come West Elm ed Ikea sono a conoscenza di questi “problemi” e stanno utilizzando piattaforme IA per diminuire lo stress dei clienti. Lo scorso settembre, Ikea ha lanciato un’app per la realtà aumentata che permette ai clienti di [mettere a punto le stanze direttamente da casa testando virtualmente i mobili ed altri oggetti].
[L’abbigliamento/vestiario] è un altro referente primario per le IA. Negozi online e retail stanno lanciando applicazioni e [camerini virtuali] che consentono ai clienti di indossare un paio di jeans o di truccarsi comodamente seduti a casa. [L’app Screenshop] permette di catturare uno screenshot su Instagram, Facebook, Snapchat o qualsiasi altra app con foto ed identificare gli oggetti e gli accessori acquistabili [presenti].
[…] L’applicazione permette di trovare gli stessi vestiti ed acquistare prodotti simili. Molti negozi retail stanno lavorando [a progetti simili]. E’ una nuova frontiera molto interessante.
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