Tra le principali criticità di un servizio fornito gratuitamente da una delle più importanti aziende digitali di tutto il mondo c’è sicuramente la gestione della sicurezza degli account e le misure a protezione di quest’ultimi, che ad esempio possono essere hackerati tramite campagne che si autoalimentano man mano che vengono rubate più credenziali. Questo vale anche per le caselle di Google inserite nel servizio gratuito Gmail, utilizzato in tutto il mondo da un numero di persone sempre più alto (pare abbia ormai superato i 2 miliardi) anche per via della sua gratuità e del suo collegamento a qualsiasi altro servizio erogato dall’azienda di Mountain View, che non ha bisogno di lunghe presentazioni.
Nonostante l’inserimento di criteri sempre più stringenti per la posta in entrata, non ultima l’obbligatorietà per i mittenti di avere un record SPF per non far rifiutare i messaggi o farli finire automaticamente nella cartella dei messaggi indesiderati, gli accessi agli account Gmail vengono trafugati anche ad obiettivi più sensibili rispetto ai comuni cittadini. Nei giorni scorsi, per aumentare ancora di più la protezione degli account considerati ad alto rischio, ovvero di personalità come politici, giornalisti, capi di aziende importanti ed altri soggetti, Google ha pensato di fornire gratuitamente un ulteriore strumento di sicurezza.
A tutti coloro che si iscrivono, appunto, nel cosiddetto programma di protezione avanzata (APP – Advanced Protection Program), viene fornita gratuitamente la possibilità di utilizzare le Passkey, considerate da Google come il migliore metodo per evitare accessi indesiderati, phishing e tutto ciò che concerne la fuga ed il furto di dati importanti. Finora, tuttavia, le Passkey per gli iscritti ad APP erano legate ad una chiave di sblocco fisica, cosa che ha sempre scoraggiato gli utenti più bersagliati. Adesso, invece, Google avrebbe dato l’opportunità di utilizzare chiavi di sblocco digitali, che detto in modo molto semplice sono quelle biometriche come le impronte digitali e la face ID.
Per tutti gli utenti non considerati ad alto rischio le passkey erano già disponibili da oltre un anno, ma come abbiamo specificato non era stato reso disponibile in modo semplice per coloro che si erano iscritti al programma APP, per i quali si usava un livello di cautela ancora più rafforzato. Con lo sblocco di questa nuova opzione, Google intende proteggere i soggetti finora scoraggiati ad iscriversi e soprattutto, anche grazie all’annunciata collaborazione con la ONG Internews, che difende i giornalisti delle zone più pericolose, tende una mano per difendere i soggetti civilmente impegnati al servizio dei cittadini, oltre alla libera informazione. Per sapere se questo sblocco avrà effetti su larga scala, adesso, non resta che attendere i report e gli annunci di Google a riguardo che verranno verosimilmente diramati nei mesi a venire.
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