Google AMP, un bilancio dei primi 8 mesi

Google AMP Project

L’Accelerated Mobile Project è l’ennesima prova dell’interesse che Google dimostra (giustamente visti i numeri) nei confronti del mondo mobile. L’idea di fondo, come suggerisce il nome, è quella di migliorare l’esperienza, velocizzandola, di chi naviga in Rete da dispositivi mobili. Evidentemente il design responsive (in grado di adattarsi cioè a qualsiasi dispositivo) dei siti non bastava  e Google intende andare oltre.

Ecco perchè dalle aziende ai marketer fino ai classici webmaster, un pò tutti si sono domandati come avrebbero dovuto comportarsi con l’arrivo di AMP e quale impatto avrebbe avuto sulla loro routine lavorativa. Ora sono passati circa otto mesi dal lancio di AMP ed è tempo dei primi bilanci, vediamo come la pensa prima di tutto Mountain View.

Secondo Google…

Rudy Galfi (Project Manager di AMP) è prevedibilmente entusiasta ed ha dichiarato alla stampa specializzata che “l’interesse da parte dell’industria di settore è stato incredibile”. Craig DiNatali e Nitin Kashyap hanno utilizzato toni più “neutrali” parlando di “numerosi feedback positivi ricevuti” ed “un promettente inizio“.

Uno studio condotto recentemente ha interpellato 150 publisher concludendo che: l’80% degli utilizzatori AMP ha aumentato la visibilità dei contenuti;  il 90% ha aumentato il grado di coinvolgimento dell’utenza e la percentuale di clic; i ricavi ogni 1000 impression sono ugualmente aumentati. Ma cosa ne pensano invece le imprese?

… e le aziende

Cambiando punta di vista mutano anche i giudizi su AMP. Per una startup di San Francisco che pubblica news su canali social sono stati registrati buoni feedback ma si sono verificati alcuni problemi (implementazione Google AMP, bug). Un’azienda di Toronto specializzata in notizie sportive non ha notato invece tangibili cambiamenti a livello di traffico e clic.

Un piattaforma dedicata agli stili di vita della donna moderna (SheKnows Media) afferma di aver riscontrato una frequenza di rimbalzo e di uscita più alta sulle pagine AMP ma una permanenza più lunga (rispetto a quelle classiche).

Da parte di alcune imprese emergono anche lamentele sulla documentazione ed il supporto insufficiente di Google a tutti coloro che hanno voluto sperimentare AMP. Chartbeat (azienda di analisi dati) ha dichiarato che solo l’1% del traffico mobile del proprio network proviene da AMP, lodando tuttavia la rapidità dei caricamenti rispetto allo standard classico (tempi dimezzati).

Bilancio ed obiettivi futuri

In linea di massima si nota che AMP ha ancora molta strada da percorrere e si trova ancora nelle prime “fasi di gestazione”. Gli obiettivi del progetto, assicura Google, saranno aggiornati due volte al mese e sul breve termine vi saranno maggiori sforzi per facilitare l’implementazione di AMP presso i publisher (documentazione / supporto) ed offrire nuovi strumenti per l’advertising online (gli adblocker hanno ormai preso il largo online ed occorre trovare modalità alternative come quella mostrata qui sotto).