Gli utenti conducono ricerche in modo diverso

Gli utenti conducono ricerche in modo diverso

Le parole chiave rappresentano un elemento fondamentale nell’ambito del marketing web e dell’ottimizzazione SEO. L’analisi delle keywords maggiormente ricercate dagli utenti e relative al nostro settore di interesse, può rivelare delle informazioni molto utili per le strategie di business aziendali.

Per questa ragione esperti marketing e SEO utilizzano costantemente servizi come Google Keyword Planner per tenere sotto controllo l’andamento delle ricerche e l’utilizzo di nuove parole chiave da parte degli utenti finali. L’analisi delle keywords fornisce informazioni veramente importanti, ma per ottenere un quadro completo della situazione, potrebbe essere interessante prendere di riferimento non soltanto le singole parole chiave, ma anche il contesto all’interno del quale queste vengono ricercate.

Recentemente la Blue Nile Research ha condotto uno studio intitolato “Psychology of the Searcher: Patterns in How Searchers Formulate Queries” che ha preso di riferimento un gruppo di utenti e un set di tre scenari ed ha chiesto loro di spiegare cosa avrebbero ricercato per ognuno di essi:

  • Primo scenario – problema tecnologico: la macchina del caffè non si accende;
  • Secondo scenario – problema di salute: ho la caviglia gonfia;
  • Terzo scenario – e-commerce: sono interessato ad un nuovo computer portatile.

I risultati ottenuti da questa ricerca forniscono un ottimo spunto di analisi per comprendere come le abitudini di ricerca degli utenti stiano cambiando.

La metà degli utenti preferisce effettuare ricerche con 2/3 parole chiave

Il primo risultato ottenuto presenta uno spaccato perfetto nel comportamento degli utenti rispetto alla modalità di ricerca. Qualsiasi sia lo scenario, il 50% degli utenti effettua ricerche indicando 2 massimo tre parole chiave (fragment query), mentre la restante metà preferisce ricerche più specifiche utilizzando delle frasi composte con più parole (non-fragment query).

parole chiave ricerche

Gli utenti che preferiscono le query frammentate tendono a immettere una quantità minima di informazioni per aumentare la velocità di ricerca, inserendo al più le sole parole chiave. Gli stessi sono disposti ad esaminare i risultati della ricerca e fare clic su più collegamenti per scoprire le informazioni che stanno cercando.

Gli utenti che preferiscono le query non frammentate sono disposti a pendere qualche istante in più per determinare la frase di ricerca, nella speranza però che possano trovare le informazioni di interesse in un’unica operazione di ricerca, magari cliccando semplicemente su un unico link posto in alto alla pagina.

Una ulteriore analisi consente di notare come la più alta percentuale di utenti abbia usato esclusivamente due parole, il 20% ha utilizzato tre parole, il 15% ne ha utilizzato 4, un altro 15% ne ha utilizzato 5 e così via, come si può notare dal grafico sottostante.

parole chiave ricerche2

Questa scoperta rafforza ancor più la tesi a sostegno del fatto che ogni utente effettua ricerche in maniera differente.

L’analisi complessiva sulle modalità di ricerca, che non prenda come unico riferimento le parole chiave, consente quindi di valutare quanto sia differente e variegato il pubblico al quale ci si riferisce. L’imperativo per i marketer è quindi quello di capire le diverse sfumature dei propri spettatori e prendere decisioni in funzione di queste.

I marketer potranno ora iniziare una nuova campagna utilizzando lo strumento Google Planner o altri servizi web analytics, con un approccio differente, avendo ora un punto di vista in più sulle ricerche che vengono effettuate dai propri clienti e sulle lunghezze delle frasi e parole chiave.