In tutta Europa continua a crescere il ricorso alle connessioni FTTB (Fiber to the Building) e FTTH (Fiber to the Home), anche sull’onda della digitalizzazione che grazie ai fondi del Recovery plan trova adesso nuova linfa in tutti i paesi dell’Unione. Dai dati diramati dal Ftth Council Europe, infatti, le connessioni in fibra sono salite di oltre venti milioni in un solo anno arrivando a sfiorare i duecento milioni di unità. Tra i paesi più cresciuti figura anche l’Italia, che adesso è al quarto posto con un aumento di 1.5 milioni di case raggiunte. Maggiori incrementi si sono registrati solo per Gran Bretagna, Francia e Germania con numeri però molto più elevati.
Attualmente, in UE 39 ci sono 98 milioni di abbonati, ma il 60% di essi si trova nelle zone a moneta unica e Regno Unito. Anche nella crescita l’Italia ricopre il quarto posto facendo segnare un aumento di 820.000 unità, un dato superiore a quello della Gran Bretagna. Distinguendo tra UE 39 (che comprende i 27 paesi dell’Unione, il Regno Unito ed altri paesi tra i quali Azerbaijan, Israele, Norvegia, Svizzera e Turchia) ed UE 27 + UK il Ftth Council Europe ha spiegato che la copertura attuale nella prima aggregazione è del 57% con un aumento del 14% circa mentre nella UE 27 + UK siamo al 48%.
Tra i fornitori di FTTH/B sono ancora in vantaggio quelli alternativi, che attualmente in UE coprono oltre la metà del mercato mentre quelli storici sono fermi al 39%. Più della metà (58%) delle famiglie ancora scoperte dalla fibra si trovano in Germania, Italia e Regno Unito, ma il Ftth Council Europe spiega che durante il 2022 sono previste grosse accelerazioni anche da questo punto di vista.
Sia il presidente del Ftth Council Europe che il suo direttore sono concordi nel prevedere un futuro roseo per la crescita delle connessioni in fibra all’interno di tutti i paesi europei e che tale spinta è arrivata proprio a causa della pandemia, che ha fatto aumentare la consapevolezza del bisogno di connessioni potenti e veloci per poter essere sempre in grado di collegarsi in caso di necessità.
Il nodo, come spesso accade anche nel nostro paese, è quello delle zone rurali, attualmente scoperte in molti stati europei e non solo. I paesi che hanno il più alto tasso di copertura nelle cosiddette aree bianche sono Danimarca e Lettonia, che hanno superato di gran lunga il 70% del territorio dimostrandosi attente a tali criticità. Per quel che riguarda l’Italia, è di pochi giorni fa la notizia dello sblocco anticipato di 3,4 milioni di Euro previsti nel piano Italia a 1 Giga che consentiranno di collegare prima le isole minori e le strutture pubbliche. Tutti questi finanziamenti rientrano ovviamente nel PNRR e verranno assegnati alle aziende aggiudicatarie nei vari territori.