A sei mesi dall’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica è terminato il tempo della moratoria che evitava le sanzioni per gli invii tardivi al Sistema di Interscambio (SDI). A completare il quadro, dal primo luglio è entrato in vigore anche l’obbligo dello scontrino elettronico per i commercianti. Ma andiamo per gradi.
Fattura Elettronica: i primi sei mesi
L’Osservatorio sulla fatturazione elettronica ed E-commerce B2B del Politecnico di Milano ha diramato un comunicato per spiegare i risultati della sua indagine statistica del periodo che va da gennaio a luglio 2019, nel quale fa una panoramica sulla situazione.
Dopo aver specificato che il bilancio dei primi mesi è positivo, il comunicato spiega che le fatture elettroniche inviate allo SDI sono state 854 milioni, delle quali il 54% rivolto alle imprese, il 44% a privati e il 2% alle Pubbliche Amministrazioni (dati raccolti tra l’1 gennaio ed i primi giorni di giugno). Il dato più interessante è quello riguardante il numero di partite IVA che ha inviato le fatture, ovvero circa 3,2 milioni a fronte di 2,8 milioni soggette all’obbligo. Della grande mole di fatture inviate, il 3%, corrispondente a 25 milioni di fatture, è stato scartato dal Sistema di Interscambio. A livello geografico, infine, più della metà delle FE sono state inviate da aziende della Lombardia e del Lazio, mentre l’intero meridione ne ha inviate solo il 12% del totale.
Dal punto di vista operativo, il campione analizzato dall’osservatorio (dichiarato “statisticamente significativo”) si è detto molto soddisfatto per molteplici ragioni, come: le fatture vengono registrate più rapidamente, la verifica di quest’ultime è più semplice, così come lo è l’iter di approvazione del pagamento. Tutto questo, ovviamente, riguarda il ciclo passivo, mentre per quello attivo i maggiori benefici indicati dal campione sono i tempi e la riconciliazione del pagamento più brevi.
Esistono tuttavia anche imprese che dicono di non aver beneficiato in nessun modo del nuovo regime di fatturazione elettronica, così come quelle che dicono addirittura di esserne insoddisfatte. A tal proposito, Claudio Rorato (direttore dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica ed e-Commerce B2B) dice:
“è vero che sei mesi sono pochi per avere davvero percezione dei benefici a tutto tondo sugli impatti della fattura elettronica […]ma non si può negare che in chiave prospettica si aprano ampie opportunità per le imprese. Dalla possibilità di operare su dati strutturati ed elaborabili del ciclo passivo […] alla digitalizzazione di processi documentali interni aumentando l’efficienza aziendale e la sua competitività; dalla possibilità di ottenere più velocemente finanziamenti […] grazie ad una maggiore integrazione dei dati del ciclo passivo con quelli delle fasi pre-negoziali.”.
Le ultime novità
Dopo la conversione del DL Crescita, avvenuta il 27 giugno scorso, è stata approvata una ulteriore deroga al termine per l’emissione delle fatture immediate, passato da dieci a dodici giorni, che verrà applicata anche ai documenti stipulati precedentemente e riguardanti prestazioni che sarebbero dovute partire dal 1 luglio.
Per fare un esempio più chiaro, se abbiamo effettuato una qualsiasi operazione il giorno 21 giugno e la data di emissione della fattura risulta essere il 1 luglio, con il prolungamento del termine a dodici giorni, potrà essere fatturata entro il 3 luglio.
L’aggiornamento più importante è però quello riguardante le sanzioni, sulle quali l’Agenzia delle Entrate e SDI hanno chiarito che per non incappare in sanzioni la data di emissione dovrà coincidere con quella di trasmissione, mentre la data dell’operazione deve essere indicata nel campo “Data” dell’XML della fattura. Altro discorso riguarda l’annotazione nel registro, che dovrà essere effettuata entro il 15 del mese successivo a quello dell’operazione.
Infine, fino al 1° luglio le sanzioni non avevano effetto se le fatture venivano emesse in ritardo ma comunque entro il termine di liquidazione dell’IVA, mentre adesso non è più così. Con l’occasione ricordiamo anche che le sanzioni vanno dal 90% al 180% dell’IVA.
Lo Scontrino Elettronico
A conclusione dell’articolo, è necessario aggiungere che per oltre 260.000 attività commerciali, ovvero quelle con volume d’affari superiore a 400.000€ annui (per il 2018), dal primo luglio entrerà in vigore anche l’obbligo di scontrino elettronico (c’è da aggiungere che dal 1/1/2020 l’obbligo riguarderà tutti gli altri esercizi commerciali, quasi un milione e trecentomila attività). Le attività avviate nel 2019, non avendo l’anno precedente come riferimento, saranno esentate dall’obbligo fino al primo gennaio 2020.
Il funzionamento dal punto di vista del cliente non cambia, poiché si riceverà un documento cartaceo o digitale da utilizzare per le detrazioni, ma è passando all’esercente che la cosa si fa più complessa.
Quest’ultimo dovrà dotarsi di apparecchiature che lo colleghino direttamente all’Agenzia delle Entrate per comunicare in diretta i dettagli fiscali degli scontrini emessi, cosa che renderà anche disponibile, quindi, una sorta di registro delle vendite sempre aggiornato.
Questo costante aggiornamento può rivelarsi un vantaggio per apportare modifiche sulle proprie strategie aziendali, ed è inutile anche aggiungere quanti benefici si trarranno dalla pressoché totale eliminazione della carta da conservare, avendo tutto sotto controllo in formato digitale (come successo, di fatto, per la fattura elettronica).