Cosa accade dal punto di vista SEO quando si effettua un trasferimento domini? È così semplice cambiare i nomi a dominio mantenendo il traffico e il rank già conquistato? Queste sono domande legittime, che non interessano solo i neofiti dell’indicizzazione, ma spesso incuriosiscono anche i professionisti.
È proprio per l’importanza dell’argomento, che ho deciso di riportare un interessante caso di studio pratico comparso qualche giorno fa su Moz.com, in cui un esperto SEO ha provato a verificare cosa accadesse al traffico e al rank dopo un trasferimento domini.
Il risultato?
Te lo racconto in questo e in altri due post che usciranno nel corso della prossima settimana.
Buona lettura!
Trasferimento domini per l’amico Dr. Peter J. Meyers di Moz.com è sinonimo di pazienza, planning e attenzione ai dettagli.
Il suo obiettivo era quello di trovare una sede unica dove ospitare i suoi blog personali e professionali che fino a quel momento erano distribuiti su 5 domini differenti. Lo scenario si presentava in questo modo.
Il trasferimento domini è iniziato a metà dello scorso gennaio e Dr. Peter ha tenuto traccia dei risultati SEO sui vecchi e sul nuovo nome a dominio per questioni di pratica, decidendo poi di condividerli con i lettori di Moz.com.
La sua decisione riguardante il trasferimento domini era prima di tutto di origine business e meno di origine SEO. In pratica, il vecchio sito dedicato alla consulenza e al suo blog non rappresentava al meglio quello che era il tipo di lavoro che Dr. Peter svolgeva e, così, per ragioni business ha deciso di puntare sul suo brand personale, quello per cui era maggiormente conosciuto nel settore.
Per meglio profilare il suo business, quindi, Dr. Peter era disposto anche ad accettare alcune perdite dal punto di vista SEO.
Inoltre, la scelta dell’estensione .co è stata dettata sia dalla mancanza del corrispondente nome a dominio su estensione .com, sia dal fatto che anche dal punto di vista del ranking, Google non creava particolari problemi con questa tipologia di TLD, per cui è sembrata l’alternativa più ovvia al più tradizionale .COM.
Le attività preliminari al trasferimento domini
Prima di iniziare a effettuare lo switch-off dei domini, Dr. Peter si è occupato di pianificare in modo attento ogni singolo aspetto dell’attività, cercando di redigere una lista di tutto ciò che era contenuto sui siti da unificare per essere sicuro che tutto funzionasse anche in seguito al trasferimento domini.
Al contempo, ha deciso anche di fare un po’ di pulizia e ha iniziato a valutare i dati di traffico recenti, utilizzando Google Analytics.
In questo modo, guardando i contenuti e le pagine a maggior traffico (andando ovviamente a verificare cosa ci fosse oltre la top10 proposta dagli strumenti di Google) è riuscito a rendere prioritari nella lista alcuni contenuti invece di altri, in modo da alleggerire i bagagli da portarsi appresso durante il trasloco dai vecchi ai nuovi domini.
Andando contro le più auliche teorie SEO, Dr. Peter ha deciso di non spostare alcune pagine e, su alcune, di evitare anche il redirect 301, lasciando che andassero in errore 404. L’obiettivo del nuovo sito, infatti, era quello di concentrare i visitatori sui contenuti più importanti ai fini del suo business e, a tal fine, Dr. Peter ha valutato che non potesse essere di certo la fine del mondo decidere di perdere alcuni pezzi poco interessanti.
Cos’è accaduto dunque nel giorno dello switch off?
Per scoprirlo, ti do appuntamento al prossimo post per capire come sia andata con il trasferimento domini.