Edge “Chromium”: riuscirà il nuovo browser a differenziarsi da Chrome?

 

Fonte: sito ufficiale Microsoft

Il nuovo progetto Edge si svilupperà su vari canali di distribuzione. Fonte: sito ufficiale Microsoft

Ad inizio anno avevamo parlato dell’inaspettata mossa di Microsoft che, dopo anni di dura battaglia all’attuale n.1 del Web Chrome, aveva improvvisamente deciso di abbandonare la propria “piattaforma” e sviluppare un “Edge 2.0″ ripartendo proprio dal codice sorgente di Chromium, ovvero la “base” open source dalla quale Mountain View sviluppa tutti gli aggiornamenti di Chrome.

Le perplessità circa il nuovo progetto di casa Redmond erano state perfettamente spiegate da un interessante contributo del portale ArsTechnica riassumibile nei seguenti punti:

  • monopolio del mercato. In ambito desktop e mobile Chrome e progetti derivati da Chromium rappresentano rispettivamente l’80% e 2/3 del totale con due soli soggetti “liberi” (Firefox e Safari [Apple]);
  • influenza sul futuro della Rete. Derivante dal punto precedente ed avvalorato dalla vicenda dei protocolli proprietari Google, SPDY e QUIC, successivamente implementati nei progetti HTTP/2 ed HTTP/3;
  • libertà limitata per il nuovo browser Edge. Microsoft non potrà mai discostarsi in modo marcato dal percorso tracciato da Chromium, e quindi da Chrome, perché rischierebbe di creare indesiderate incompatibilità tra il suo nuovo prodotto ed il Web, con una conseguente crescita dei costi di sviluppo e gestione.

Ed è proprio in merito a quest’ultimo punto che Microsoft sembra aver voluto rispondere con fermezza nel corso del mese di aprile, vediamo come.

Edge è differente. Dalla slide rubata alle dichiarazioni ufficiali

Fonte: ZDnet via Microsoft

Fonte: ZDnet via Microsoft.

L’8 aprile il portale ZDnet si è trovato tra le mani una slide Microsoft “filtrata” dalla riunione pre-BlinkOn, un evento dedicato al nuovo motore di rendering Chromium e che si sarebbe tenuto il 9 aprile. Il team sembra innanzitutto aver rimosso tutti i servizi correlati all’ecosistema Mountain View come “Google Now, Google Pay, Google Cloud Messaging, Chrome OS device management e Chrome Cleanup”.

Christian Fortini, uno dei membri del gruppo assegnato ad Edge 2.0, ha svelato in un post ufficiale la “chiave di lettura” che Microsoft vuole trasmettere all’opinione pubblica, e possibilmente far digerire alla propria user base, ovvero quella di un browser in grado di differenziarsi dalla famiglia di browser “Chromium like” ma allo stesso tempo contribuire attivamente al miglioramento del progetto open source. I punti di forza elencati sono i seguenti:

  • accessibilità. Ad oggi, si legge nel post, Edge è l’unico browser ad aver ottenuto il punteggio massimo nel test del portale html5accessibility.com . In questa categoria rientrano funzionalità come l’integrazione di API per una migliore accessibilità alle informazioni (lente di ingrandimento, assistente vocale, supporto al braille etc.), l’interfaccia ad alto contrasto (migliore leggibilità) ed una migliore visibilità dei sottotitoli (nei video), la possibilità di utilizzare il browser esclusivamente da tastiera;
  • supporto all’ecosistema ARM. L’obiettivo è di permettere l’esecuzione nativa di Chromium negli OS Windows su piattaforma hardware ARM;
  • touch e scrolling. Migliorie destinate agli strumenti di input ed allo scroll “fluido” delle pagine internet – definito come uno dei punti di forza del vecchio Edge;
  • gestione dei video. Contributi destinati a rifinire ulteriormente le modalità di protezione (quindi DRM) e fruizione (migliore rapporto qualità/banda richiesta) dei contenuti multimediali;
  • Windows Hello. L’avanzato sistema d’identificazione (basato sul riconoscimento facciale biometrico) sviluppato da Microsoft sarà implementato in Chromium.

Indubbiamente le feature messe sul piatto dal team Edge sono interessanti… ma basteranno a rilanciare il nuovo Edge? E Microsoft è consapevole che in questo modo metterà a disposizione di Google, azionista di maggioranza della situazione, una serie di informazioni in grado di migliorare ulteriormente l’attuale leader di mercato Chrome? Saranno in ogni caso le indiscutibili rilevazioni mensili a dirci se il progetto di Redmond riuscirà o meno a ritagliarsi uno spazio sul Web.

Fonti: 1, 2.