Quanto vale il mercato ecommerce in Italia? Circa 23.6 miliardi di euro afferma l’ultimo comunicato stampa dell’Osservatorio eCommerce B2C (Politecnico di Milano) e Netcomm.
I settori che fungono ancora una volta da traino per l’economia digitale della penisola sono Turismo (9.2 miliardi, +7% rispetto al 2016), Informatica/elettronica di consumo (4 mld, +28%) ed Abbigliamento (2.5 mld, +28%). Menzione d’onore per Arredamento/Home living e Food&Grocery (generi alimentari) che vengono posizionati nel gruppo dei settori emergenti più importanti (hanno un valore totale di 1.8 mld e registrano una crescita del +43% e del +31%). Chiude l’Editoria con 840 milioni ed un +22%.
Un trend evidenziato fin dalle prime righe del comunciato stampa è quello che vede i prodotti (gli acquisti online) superare il valore dei servizi – che si accontentano di una crescita del 7% e di 11.4 mld (contro il +28% ed i 12.2 mld dei primi).
“L’e-commerce B2c continua la sua corsa, ampliando di anno in anno il suo perimetro d’azione, tanto che nel 2017 in Italia supera i 23,6 miliardi di euro, con un incremento rispetto al 2016 del 17%”. Per la prima volta nella storia dell’e-commerce italiano, i prodotti (+28%) crescono ben più dei servizi (+7%), con un peso dell’e-commerce, sul totale degli acquisti retail degli italiani, che sale al 5,7%”
ha commentato a riguardo Roberto Liscia (Presidente Netcomm) che sull’andamento indubbiamente positivo dell’ecommerce nostrano aggiunge:
“Sono dati certamente incoraggianti anche se ancora non sufficienti a dichiarare maturo e dinamico il settore nel nostro Paese, dove i modelli di business stanno cambiando rapidamente e facilitando nuovi entranti. L’approccio spesso sperimentale e poco convinto all’e-commerce da parte di molti operatori tradizionali italiani, ha fatto in modo che essi non abbiano dedicato né il giusto impegno né le loro migliori risorse a un progetto strategico che, invece, sta diventando il vero motore delle economie avanzate e attirando sempre più investimenti e capitale. Per parlare di un e-commerce davvero competitivo e maturo in Italia, occorre che i retailer tradizionali abbiano visione, coraggio e perseveranza, andando fino in fondo nei loro progetti digitali”.
La strada per raggiungere i “colleghi” europei è ancora lunga, suggerisce indirettamente Liscia. Per averne conferma basta osservare i dati dei tre mercati di riferimento del Vecchio continente: la vicina Francia ha un mercato da 65 mld, la Germania da 75 mld, il Regno Unito da 100 mld. A livello globale, senza troppe sorprese, i punti di riferimento restano la Cina (750 mld) e gli Stati Uniti (550 mld).
Il ritardo dell’Italia rispetto ai principali mercati eCommerce permane ed è riconducibile alla ridotta penetrazione nei comparti di prodotto e specialmente nel Food&Grocery (0,5%). Nonostante il fermento imprenditoriale degli ultimi anni, il settore non è in grado di garantire una copertura territoriale diffusa e omogenea sul territorio italiano: solo il 15% della popolazione infatti può effettuare online la spesa “da supermercato” con livello di servizio idoneo, mentre un altro 55% della popolazione ha un accesso solo potenziale all’eCommerce, tramite iniziative sperimentali, isolate e con limitata capacità”
ha osservato Valentina Pontiggia (Direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c).
Altri trend evidenziati dall’Osservatorio eCommerce
- Rilevanza degli smartphone nel settore ecommerce. Gli smartphone sono sempre più i protagonisti dello shopping online con un’incidenza sugli acquisti pari al 25% (4% nel 2013). Nel 2017 gli acquisti effettuati da smartphone hanno raggiunto un valore di 5.8 mld (+65% rispetto a 12 mesi prima). Il tasso di penetrazione nei principali settori del mercato è intorno al 30% a parte Turismo (15%) ed Assicurazioni (5%).
- Gli web shopper italiani sono 22 milioni (+10% rispetto al 2016). Chi si affida ai negozi online almeno una volta al mese ed è classificato quindi come cliente abituale (sono 16.2 milioni) spende in media 1357 euro all’anno. I clienti occasionali spendono invece 284 euro e rappresentano il 7% della domanda totale.
- Export in crescita. I consumatori esteri hanno effettuato acquisti su siti italiani per un valore di 3.5 mld. L’Abbigliamento è il settore che più attira i potenziali acquirenti esteri grazie alla fama delle case di moda nostrane all’estero ed alle competenze digitali sviluppate da alcune Dot Com o boutique multi-brand nazionali.
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