Ecommerce italiano a quota 27.6 miliardi. La crescita continua.

Fonte: Osservatorio eCommerce B2C

Fonte: Osservatorio eCommerce B2C

Il positivo trend di crescita del settore ecommerce sembra rafforzarsi ulteriormente nel Paese. E’ quanto attesta il report annuale dell‘Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano (qui l’edizione 2017) che quantifica il valore degli acquisti online in 27,4 miliardi (mld) di euro, +3,8 mld o +16% circa rispetto a 12 mesi fa.

I valori, osservano gli analisti, restano ancora lontani dai mercati di riferimento europei (Regno Unito, Francia e Germania equivalgono al 70% dei 600 miliardi di valore degli acquisti generato dai consumatori del Vecchio continente), in primo luogo a causa della lentezza dell’Italia nell’affacciarsi sul mercato globale:

Nel mondo vi sono quasi 2 mld di persone che comprano online e in questo contesto negli anni passati l’Italia è rimasta in ritardo nel servire il mercato globalizzato. Questa lentezza ha fatto sì che l’export dei nostri prodotti attraverso il canale digitale perdesse punti, limitandone così la crescita. Il 2018 è sicuramente un anno di svolta per le imprese italiane che hanno deciso di cambiare drasticamente il loro atteggiamento nei confronti del digitale e hanno tutte iniziato sia a investire in tecnologie online sia a servire i clienti digitalmente attraverso i canali fisici. […] La possibilità di sfruttare il grande valore del nostro marchio Made in Italy per una platea globale ci porterà a considerare in maniera diversa il sistema competitivo con cui confrontarci nei prossimi anni. Molte imprese italiane, inoltre, hanno ben compreso che i loro clienti sono già entrati in una fase di totale digitalizzazione attraverso l’uso di diversi strumenti tecnologici […]

ha dichiarato Roberto Liscia (presidente Netcomm). In secondo luogo a causa dello scarso sviluppo del comparto generi alimentari (Food and Grocery):

Lo sviluppo del nostro mercato deve passare in prima battuta dal potenziamento nell’offerta del Food&Grocery, la prima voce di spesa nel paniere degli acquisti degli italiani. Nonostante l’ingresso di diversi player locali e internazionali in questo settore, l’offerta non ha ancora la capacità di garantire una copertura territoriale capillare: oggi 4 italiani su 5 non possono ancora effettuare online la spesa da “supermercato” con un adeguato livello di servizio

ha dichiarato Alessandro Perego (Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano). In generale il Paese è penalizzato anche dalle “alte complessità operative (in primis onerosità delle attività logistico-distributive) e legislative”.

A livello globale la Cina si riconferma leader indiscusso con quasi 1000 mld di euro (+17%), seguono gli Stati Uniti con 620 mld (+12%) e, come già accennato, l’area UE con 600 mld (+10%).

Considerazioni principali estrapolate dallo studio sull’ecommerce

  •  I 27,4 mld di valore totale si suddividono tra prodotti (15 mld) e servizi (12 mld). I 400 milioni restanti sono generati da un aggregato di comparti in cui figurano ricambi auto, beauty (profumi, cosmetici etc.) e giocattoli.
  • Il 31% degli acquisti prodotti è effettuato da smartphone (+6%). I device sono utilizzati in particolare per l’acquisto di abbigliamento e generi alimentari (rispettivamente 45% e 32% di incidenza). Nei servizi la loro incidenza è più bassa (spese maggiori, processo di acquisto più articolato). In generale i computer fissi restano lo strumento preferito dai consumatori (62%, in calo del 5%). I tablet sono stazionari al 7% (-1%).
  • Informatica ed elettronica di consumo guidano la categoria prodotti con 4,6 mld (+18%), seguono l’abbigliamento con 3mld (+20% grazie al mass market ma anche alle etichette di alta moda), l’arredamento con 1,4 mld (+53%), i generi alimentari con 1,1 mld (+34%). Buoni risultati anche per il settore dell’editoria che si aggira intorno al miliardo di valore e ad un +20% rispetto a 12 mesi prima.
  • Il turismo, a quota 9,8 mld (+6%), è non solo la voce predominante della categoria servizi ma anche quella dell’ecommerce italiano. Rientrano nel segmento “acquisti di biglietti per i trasporti ferroviari e aerei, [prenotazione di appartamenti e case-vacanza (attraverso gli operatori della sharing economy) e di camere di hotel]” ma anche le assicurazioni (1.3mld, +5%), il ticketing (prenotazione biglietti per concerti etc.) e le ricariche telefoniche.
  • L’export vale 3,9 mld (16% delle vendite totali). 2,6 mld sono generati dai prodotti (l’abbigliamento è l’elemento trainante) mentre 1,3 mld dai servizi (turismo il più rilevante).
  • Il settore della logistica si avvantaggia prevedibilmente dell’elevato numero di ordini: lo studia afferma che nel 2018 i prodotti genereranno almeno 260 milioni di spedizioni (56% destinate al Nord Italia, 23% al Centro e 21% al Sud (isole incluse). 

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