Il 9 agosto, dopo diversi annunci ed anticipazioni, alcune delle quali lanciate anche su questo blog qualche tempo fa, è stata finalmente rilasciata la nuova versione di WordPress, ovvero la 6.3, che come al solito va ad apportare diverse modifiche e miglioramenti ad un CMS che come sappiamo è di gran lunga il più utilizzato al mondo da coloro che vogliono sviluppare siti web in modo più rapido e semplice.
Anche WordPress 6.3, come al solito, prende il nome di un musicista ed in questo caso è stato scelto Lionel, in onore di Lionel Hampton, jazzista molto noto negli Stati Uniti. Dopo l’installazione della nuova versione siamo già in grado di conoscere tutte le feature incluse e tutte le aggiunte fatte agli elementi già esistenti. Partendo dall’editor, dalla versione 6.3 è possibile trovare tutti gli elementi all’interno di quest’ultimo come pattern, stili ed aggiunta di pagine per poter creare e sincronizzare tutto da un unico menu.
Scendendo nel dettaglio, nel menu dei pattern è possibile adesso effettuare una organizzazione di tutti i blocchi così come salvarli per poi usarli in tutto il sito web allo stesso modo. È stata anche aggiunta un’opzione che consente di scegliere se effettuare o meno la sincronizzazione di modo da non dover andare a modificare ogni parte del portale, mentre un’altra alternativa disponibile è quella di usare un pattern di partenza per poi modificarlo e personalizzarlo a proprio piacimento.
Una novità molto interessante della versione 6.3 di WordPress è il tool di ricerca delle funzionalità aggiunto all’editor del sito. Digitando la classica combinazione di tasti, che sui sistemi Microsoft è ctrl + F, oppure tramite l’apposita barra si può adesso scrivere ciò che si vuole fare per passare direttamente alla funzione. Per fare un esempio, se si vuole inserire un nuovo contenuto basterà fare come si vede nell’immagine in basso, ovvero scrivere “aggiungi” per poi visualizzare tutte le alternative disponibili.
Per il design delle pagine sono stati aggiunti invece nuovi strumenti che danno la possibilità di personalizzare i sottotitoli dell’interfaccia Stili, oltre a poter utilizzare due colori per i blocchi che consentono di sfruttare tale opzione. Il blocco riguardante la Copertina ha quindi adesso delle impostazioni che consentono di controllare il colore del testo così come i layout ed i bordi. Per quel che riguarda gli Stili è stata aggiunta anche la cronologia delle modifiche, che segnala chi ha apportato i cambiamenti e consente anche di vedere come si presentava il design prima degli interventi così come tornare indietro alle versioni preferite. Ai testi si aggiungono ora le note a piè di pagina, uno strumento utile per arricchire tutti i contenuti di questo genere insieme ai comandi per l’espansione delle didascalie.
Dal punto di vista tecnico, l’aggiornamento alla 6.3 di WordPress si porta dietro anche una serie di migliorie alle performance, che consentiranno ai visitatori di visualizzare tutti i contenuti in modo più rapido. La navigazione è stata resa ancora più accessibile grazie ad una serie di aggiustamenti come le etichette, un uso migliorato del tasto Tab e delle frecce per muoversi tra gli elementi e molto altro.
Altre aggiunte di minor importanza ma comunque interessanti sono l’anteprima delle modifiche ai temi a blocchi prima di renderle visibili ai visitatori, le proporzioni alle immagini, la modalità senza distrazioni ed una versione più aggiornata degli elenchi, nei quali adesso si possono aggiungere e rimuovere voci in modo più rapido e semplice. Le ultime due novità degne di nota sono la nuova finestra per la selezione dei pattern, che darà modo di creare template originali, e la fine del supporto per PHP 5.0 con il passaggio alla versione 7.0.0 come minima accettabile per utilizzare WordPress.
Per effettuare l’aggiornamento si consiglia sempre di effettuare prima un backup di tutto il sito o una snapshot, in modo da tornare indietro se qualcosa dovesse andare storto. Molto spesso infatti alcuni plugin che vengono utilizzati dai gestori del sito non sono allineati alle versioni più recenti e ciò crea malfunzionamenti una volta che si aggiornano i sistemi.
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