Nel nostro paese il lockdown, ovvero la chiusura quasi totale delle attività produttive avvenuta in molte parti del mondo all’inizio dell’emergenza legata al Covid-19, è ormai finito (anche se non del tutto) da circa un mese. Come tutti sanno, durante questo periodo il commercio online ha vissuto un vero e proprio boom, con la “fioritura” di piattaforme e-commerce create da rivenditori di ogni tipo per cercare di sopperire al calo vertiginoso delle vendite.
Stando ai dati diffusi da Netcomm, il 75% delle persone che hanno fatto acquisti online durante il lockdown erano alla prima esperienza. Oltretutto, nel nostro paese la percentuale di utenti dei siti di e-commerce è ancora molto bassa rispetto ad altri paesi europei.
Questi aumenti si sono riflessi in grandissime rivoluzioni dei colossi del settore retail, che hanno deciso di cogliere l’opportunità per rivedere i loro piani e lanciare nuove piattaforme cercando di scostarsi da coloro che, come Amazon, da anni primeggiano nel settore.
È questa l’idea di base del gruppo La Rinascente, che per il mercato italiano ha deciso di lanciare un portale e-commerce dedicato ai marchi di lusso nel quale i clienti potranno scegliere abiti od oggetti rigorosamente Made in Italy che potranno poi essere ricevuti al proprio domicilio. L’idea però non si fermerà alla sola Italia, poiché il negozio online in questione mira anche alla clientela del resto d’Europa.
Passando all’hi-tech, Huawei ha da poco creato lo Huawei Experience Store, un negozio online nato proprio durante il lockdown proprio per creare un rapporto più diretto coi potenziali clienti. Fino a qualche mese fa, infatti, per acquistare i prodotti del gruppo cinese, era necessario recarsi nei negozi o effettuare l’acquisto online sui vari portali disponibili.
Sempre a proposito di nuovi portali, anche Facebook ha pensato di fare la sua parte lanciando Shops, una nuova piattaforma che consentirà a grandi e piccole imprese di vendere i propri prodotti direttamente sulle app di proprietà del gruppo guidato da Mark Zuckerberg. Il social selling era già un ambito in forte espansione ed una delle tendenze future più accreditate, ma con la pandemia l’idea di creare dei veri e propri negozi sulle pagine Facebook ed Instagram ha subito una fortissima accelerazione. Inizialmente si potrà solo decidere il prodotto da acquistare e si verrà reindirizzati sulle pagine del sito web dell’azienda, mentre le App di messaggistica (Messenger, Direct e WhatsApp) consentiranno di chiedere informazioni come se ci dovessimo rapportare con un negoziante.
Il settore però che ha avuto più successo durante l’emergenza sanitaria è quello del food, con i supermercati che si sono adoperati per cercare di sopperire alla crescente domanda di spesa a domicilio in tempi rapidi e certi. I piccoli negozi, invece, hanno visto questo periodo come l’opportunità per rafforzare il legame con i propri clienti creando dei siti e-commerce nei quali è possibile fissare la spesa e, con un sovrapprezzo, farsela consegnare a casa.
Tornando ai supermercati, Carrefour ha sperimentato un nuovo sistema per far fare la spesa in sicurezza senza doversi sobbarcare l’impegno della consegna. In pratica, gli utenti hanno avuto modo di prenotare e pagare tutta la propria merce direttamente online per poi ritirarla nel parcheggio del supermercato in modo del tutto sicuro senza il rischio di entrare in contatto con altre persone.
Un’idea simile è quella avuta da Walmart, colosso del retail negli USA, che ha sperimentato un metodo simile a quello sopracitato ma senza consentire il ritiro nel parcheggio. La strategia adottata è quella del ritiro della spesa già pronta all’interno del supermercato ma con la speranza che, una volta trovatosi tra gli scaffali, il cliente effettui ulteriori acquisti.
Questi sono chiaramente alcuni esempi di come alcune note aziende si sono rapportate con la necessità di continuare ad operare sul mercato coniugando sicurezza ed efficienza. Anche la netta accelerata dei processi di creazione dei negozi online segue questa tendenza in modo lineare. Come abbiamo detto molte volte, il 2020 doveva già essere un anno di svolta per il settore e-commerce e sicuramente la pandemia non ha fatto altro che accelerare alcune tendenze già in vista, questo perché in un momento di crisi l’ingegno e l’inventiva possono fare in modo da rendere meno drammatica la sfida a qualsiasi emergenza.
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