E-commerce in Italia: nel 2019 un mercato da 31.5 miliardi

E-commerce

Di recente sono stati presentati alcuni interessanti dati sull’andamento del settore e-commerce in Italia, segmento ancora lontano dai primi della classe “europei” (Germania, Francia e Regno Unito) e globali (Cina a 636 mld e Stati Uniti a 515 mld – dati 2018) ma in costante crescita. Il trend positivo è certificato sia dall’Osservatorio B2c eCommerce (qui il report del 2018) che dalla Casaleggio Associati, due delle più importanti “autorità” in materia.

Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio, nel 2019 gli acquisti digitali degli italiani ammonteranno a 31.5 miliardi (mld) di euro, una crescita del 15% rispetto allo scorso anno. La torta e-commerce si suddivide a sua volta in due fette, quella maggioritaria dei prodotti (18.2 mld e +21%) e quella dei servizi (13.3 mld e +7.7%).

Il comparto prodotti che più attira l’interesse degli italiani è quello dell’informatica e dell’elettronica, che registra un +18% ed i 5 mld di valore.

L’abbigliamento, uno dei fiori all’occhiello dell’industria nazionale nel mondo (sebbene alcuni marchi storici siano stati acquisiti da imprese estere), guadagna invece il 16% toccando 3.3 mld; a debita distanza, sono tuttavia considerati come dei settori “emergenti”, figurano arredamento & home living (+26% ed 1.7 mld), generi alimentari (+39% ed 1.6 mld).

Se si dà invece uno sguardo ai servizi, la quasi totalità del valore è rappresentata da turismo & trasporti con 10.8 mld ed un +8% di crescita.

E-commerce italiano: le problematiche del settore

Il valore totale degli ordini è solo uno dei parametri valutati ogni anno dagli analisti, altri indicatori importanti sono sicuramente il tasso di penetrazione degli acquisti online sul retail, la percentuale di imprese online rispetto al totale ed il loro livello di competitività.

Per quanto riguarda il tasso di penetrazione generale, questo si attesta al 7% (6% nel comparto prodotti e 11% nei servizi), un risultato che seppur lentamente si sta avvicinando alle doppie cifre registrate dai mercati esteri di riferimento citati in apertura, afferma l’Osservatorio.

Analizzando invece gli altri due aspetti emergono alcune problematiche storiche dell’e-commerce italiano:

Secondo recenti stime, rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia detiene la quota di popolazione che compra online più bassa in assoluto: solo il 44% degli italiani acquista online, contro il 68% della popolazione europea.

Non solo, l’Italia si aggiudica l’ultimo posto anche in termini di competitività nel settore dell’eCommerce. Questo ritardo si può spiegare nella correlazione diretta tra le competenze digitali di un Paese e la competitività delle aziende.

Solo il 10% delle imprese italiane, infatti, vende online proprio per la scarsa capacità di applicare le tecnologie disponibili per espandere il proprio business. Gli e-shopper, che hanno esigenze sempre più puntuali e personalizzate, comprano all’estero proprio perché in Italia non trovano un’offerta che risponda in modo efficiente alla propria domanda.

 Roberto Liscia, Presidente Netcomm

A confermare quanto appena detto le infografiche della Casaleggio Associati:

e-commerce_2019_penetrazione

Lombardia, Lazio e Campania sono le uniche regioni a doppia cifra. Infografica Casaleggio Associati.

e-commerce_2019_ecosistema digitale

Il 62% delle imprese non si relaziona con l’ecosistema digitale: nel 48% dei casi per assenza di risorse mentre nel 14% per totale disinteresse. Infografica Casaleggio Associati.

E-commerce italiano: peculiarità del modello nazionale e centralità degli smartphone

A fronte del gap accumulato dalle imprese e-commerce italiane, è opportuno evidenziare come il mercato italiano poggi su un’interessante dinamica/legame tra digitale e retail, come affermato da Alessandro Perego (Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation):

L’eCommerce B2c in Italia è sempre più rilevante: pur rappresentando ancora “solo” il 7% degli acquisti complessivi spiega infatti oltre il 60% della crescita del Retail.

L’eCommerce è inoltre sempre più percepito come complementare al canale fisico con gli operatori tradizionali che abilitano modelli omni-canale e le cosiddette Dot Com che cercano di stabilire con i clienti un canale di contatto fisico.

L’eCommerce gioca poi un ruolo decisivo nel promuovere nuovi modelli di relazione con i consumatori che, pur partendo dall’online, costituiscono un fattore di innovazione che si propaga a tutto il Retail.

Il retail, almeno per quanto riguarda l’Italia, sembra quindi destinato a non scomparire ma bensì ad avvantaggiarsi del canale digitale. Il “negozio fisico” risulta infatti importante per il 18.4% degli e-shopper intenzionati a finalizzare un acquisto.

La centralità dello smartphone nel processo decisionale non dovrebbe invece sorprendere, considerata anche la passione degli italiani per i device mobili (terzo Paese al mondo per numero di cellulari dopo Corea del Sud e Hong Kong).

Gli strumenti di marketing più efficaci, affermano l’Osservatorio e Diennea, sono email, SMS e notifiche che nel 22% dei casi innescano quell’iter che porterà il consumatore a concludere l’acquisto.

Aumenta infine la fiducia dei consumatori nell’e-commerce con una percentuale crescente di persone disposte a salvare le proprie credenziali di pagamento online (per velocizzare gli acquisti), ma solo se il portale in questione è ritenuto affidabile (57% del campione).

Fonti: 1, 2.