L’Osservatorio B2C E-commerce del Politecnico di Milano ha diramato alcuni nuovi dati per quel che riguarda il commercio online nel nostro paese, segnalando alcune novità importanti che passeremo in rassegna velocemente in questo approfondimento. Iniziamo dicendo che la crescita non si è ancora arrestata rispetto al 2023, quando venne registrato un risultato superiore del 12% a quello del 2022. Se però andiamo a guardare le crescite degli ultimi 5-6 anni ci accorgiamo che è possibile che si stia raggiungendo un apice della curva, poiché si è andati dal +25% del 2020 al +6% riferito all’anno ancora in corso passando da percentuali sempre a due cifre ma sempre calanti.
La cifra totale che rispecchia il valore delle vendite online è arrivata a quota 58,8 miliardi di Euro, con una crescita sia dei servizi che dei prodotti venduti, che passano rispettivamente a 20,6 e 38,2 miliardi di entrate totali. La salita di incassi di questi due macrogruppi è trainata in un caso sicuramente da settori quali turismo, trasporti ed eventi, mentre i prodotti salgono principalmente grazie a food, arredamento, cura personale, elettronica ed abbigliamento. A commentare questa crescita ci ha pensato il presidente di Netcomm, che ha collaborato al report con Polimi, dicendo che il mercato digitale è sicuramente uno dei fattori di crescita sempre più centrali. L’aumento europeo del 3% del fatturato correlato alla vendita B2C online, che ha fatto arrivare il totale a circa 887 miliardi, oltre all’ulteriore incremento dell’8% previsto per il prossimo anno, danno ancor più la misura del discreto lavoro che si sta facendo e degli sforzi ancora da profondere, in primis introducendo o migliorando le tecnologie cruciali quali la IA e tematiche come la sostenibilità. Questo potrà essere possibile non soltanto con gli investimenti delle aziende private, ma anche se le istituzioni comprenderanno che è arrivato il momento di incentivare lo sviluppo digitale delle imprese con politiche dedicate.
Andando nel dettaglio dei numeri e delle percentuali viste poco fa, a fare aumentare il fatturato dei servizi ci hanno pensato principalmente il turismo, che sale dell’8%, e quelli che vengono chiamati “altri prodotti” quali i già citati biglietti per eventi, che salgono del 9% dall’anno precedente ma non sono gli unici a rientrare nella categoria. Passando ai prodotti invece la crescita maggiore è quella dell’arredamento e dei prodotti farmaceutici o per la persona, entrambi in rialzo del 12%, ma una menzione speciale spetta anche al food, che rispetto al 2023 segna +7%. Non si spostano di tanto rispetto al 2023 invece le percentuali riferite al dualismo sito/store fisico, che arriva nella combinazione ad un 13% in più e con un peso maggiore per i servizi rispetto ai prodotti. Osservando i dati globali, comunque, le tendenze e le percentuali sono le stesse in tutto il mondo occidentale e la grande spinta che si è avuta durante il Covid s’è sicuramente affievolita, in un contesto che oltretutto è pure molto più incerto a livello geo-politico, un fattore da non sottovalutare.
Come appena accennato in precedenza, sta aumentando a dismisura l’utilizzo in tutto il mondo, Italia inclusa, delle nuove tecnologie legate alla AI, così come i progetti per le nuove implementazioni basate su di essa. Come ricorda il Polimi, l’Intelligenza Artificiale può essere uno strumento utile in ogni fase del commercio online, sia che si tratti della comunicazione che dell’esperienza in-store così come per il magazzino della merce. Altre attività che possono utilizzare la IA sono sicuramente quelle di backend e, assai fondamentale, la gestione dei pagamenti o la protezione dalle frodi. Un’altra tecnologia invece, sempre afferente al campo IA, è la cosiddetta Extended Reality, che può essere utile invece in tutto nel marketing di prodotto, ad esempio con una user experience che consente di provare un abito o vedere come starebbe un mobile nella propria casa con il solo uso della videocamera del proprio smartphone. Un modello, infine, che si sta diffondendo sempre di più negli anni è quello del riuso, ovvero degli acquisti maggiormente responsabili con lo scopo di abbassare gli sprechi, entrando nel mondo dei prodotti di seconda mano, che per alcuni settori merceologici come quello dell’arredamento è più difficile da implementare ma, nonostante questo, non stanno mancando gli sforzi in tal senso.
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