E-Commerce B2C in Italia: i dati italiani del primo semestre 2025

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Torniamo a fare una piccola analisi del mondo dell’e-commerce coi dati pubblicati dal consorzio Netcomm qualche giorno fa e riguardanti il mercato B2C online, più nello specifico quello di prodotto. In un mondo che, come sappiamo, va sempre più verso la digitalizzazione dei mercati è importante valutare come si muovono i vari fattori, come appunto il commercio online, anche per delineare le strategie di vendita da seguire in futuro e valutare quali sono i trend più importanti da seguire.

A tale scopo, il report pubblicato da Netcomm si focalizza sulle spedizioni, ovvero l’invio di merce all’interno del paese, sia a livello di dati globali che a livello di player principali all’interno del mercato. L’analisi inizia ovviamente dai dati generali sulle spedizioni, che si possono anche tradurre in numeri sulle vendite, che nella prima metà del 2025 sono arrivate a quota 393 milioni, un dato molto buono considerando che nella prima metà dell’anno precedente i numeri erano inferiori esattamente di trenta milioni e c’è stato quindi un aumento dell’8% di anno in anno. Dando un’occhiata, come anticipato, ai 15 principali player del mercato italiano online possiamo vedere come su otto di essi si concentrano quasi tre quarti del volume totale di vendite e spedizioni, con Amazon in primissima fila e in salita dell’1,2% rispetto allo scorso anno e Vinted che sale dello 0,7%. Altra importante salita è quella del settore della farmaceutica e della salute, con Redcare, che sale dello 0,6% mentre, come sappiamo, rispetto allo scorso anno è salito molto il livello di Temu, che s’è affacciato solo recentemente nel mercato globale. Ci sono poi dei cali illustri, tra i quali fa più rumore quello di eBay pari allo 0,8%, invece va registrato positivamente l’andamento regolare di aziende di settori particolarmente ristretti, come quelli dei prodotti per animali, la profumeria, il cibo ed i libri.

Abbiamo parlato solo marginalmente di settori merceologici, per i quali invece il report dedica ampio spazio spiegando come alla metà del 2025 al primo posto si trova l’abbigliamento con quasi il 20% delle spedizioni, al secondo posto invece ci sono i prodotti per la salute con l’11% circa seguiti da prodotti per il tempo libero come libri e dischi, all’8,4%. Sono state registrate buone performances anche per le spedizioni di prodotti di cosmetica, casalinghi e ovviamente l’elettronica. Aggregando invece i campi merceologici si vede comunque che i prodotti riuniti di abiti, accessori e sport coprono quasi un quarto del totale delle spedizioni in Italia, ma anche prodotti di bellezza insieme a quelli per la salute arrivano quasi a toccare il 19% del totale. Buonissimi risultati sono arrivati anche dal mondo di Informatica ed Elettronica così come dal settore aggregato dell’editoria. Ovviamente queste particolari categorie e questi risultati possono essere stimolo al miglioramento ed al perfezionamento dell’offerta all’interno dei propri portali e-commerce.

Un’altra questione analizzata dal report di Netcomm è quella relativa a dove si preferisce acquistare i prodotti fisici, notando come otto volte su dieci l’acquisto avviene su siti o app degli aggregatori più noti. Ovviamente anche in questo caso vanno fatti determinate distinzioni tra macro-categorie, cosa che fa notare come l’editoria è quella in cui c’è più concentrazione, poco meno del 96%), seguita da Informatica e prodotti per la casa, cosa che sta a segnalare quanto ormai questi portali siano centrali nel mondo delle vendite online. Spesso sottolineiamo anche nelle nostre analisi come anche la politica sui resi possa essere un fattore di attrazione per coloro che visitano e vogliono comprare dai portali e-commerce, cosa che negli anni ha spinto tutti i maggiori soggetti della rete a modificare o fortificare le proprie strategie in merito, puntandoci fortemente e per fidelizzare il cliente anche quando un acquisto di un prodotto non va come previsto. Da questo punto di vista, la media acquisto-reso italiana è del 5,9% per il 2025, con ovvi distinguo da fare per categorie. Al primo posto tra i prodotti maggiormente resi ci sono quelli del settore dell’arredamento con una percentuale poco sopra l’8%, al secondo posto invece con il 7,8% ci sono i prodotti del settore abbigliamento, sport e accessori. Tutti gli altri macro-settori sono sotto la quota media, alla quale si avvicinano solo i prodotti per la cura della persona con il 5,5% di resi. Il settore per il quale vengono resi meno prodotti sono attualmente quelli dell’editoria e soprattutto quello dell’elettronica e l’informatica, con percentuali molto basse.

Chiudiamo la riflessione osservando anche le differenze geografiche presenti nel nostro paese e specificate all’interno del report da Netcomm a partire dalle spedizioni totali di prodotti. Questo dato ovviamente fa capire, in parte, anche le caratteristiche del paese riguardo agli acquisti online. Le differenze ovviamente si palesano a partire da nord e scendendo via via verso il sud e le isole, con le regioni del nord-est in prima fila con il 27,1% di spedizioni totali (dato in calo rispetto al 2024), passando poi al nord-ovest con il 21,8%, scendendo al centro con il 19,7% e arrivando alle regioni meridionali che superano il 21%, ma in una zona più popolata e più vasta rispetto al centro, infine le isole coprono solo il 9,8% delle spedizioni di prodotti acquistati online in Italia. Passando ai numeri sui resi, vediamo invece che il dato è più omogeneo, con il nord-est in prima posizione al 6,7%, ben sopra la media, seguito dalle zone insulari e meridionali, entrambe al 6,1%, mentre il nord-ovest ed il centro si attestano rispettivamente a quote del 5,6% e del 5%, rimanendo più nella media o particolarmente sotto. Di questi dati sui resi si nota anche che, rispetto a un anno fa, la crescita maggiore di restituzioni è stata quella registrata nelle isole, pari all’1,5% in più, mentre le altre zone hanno fluttuato in misura minore.

 

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