E-Commerce: analisi del 2020 e prospettive future

News-HS

Ad inizio maggio la Casaleggio Associati ha presentato il suo report annuale sull’E-Commerce per analizzare i trend del 2020 e dare le prospettive per l’anno in corso.

Nel 2020 sono aumentati gli utenti internet globali del 7% e si è notato anche un incremento degli utilizzatori di siti di commercio online. Le percentuali di visitatori, acquirenti e di coloro che hanno cercato prodotti superano tutte di gran lunga il 70% toccando anche quote di oltre 90%. A livello mondiale poi gli incassi delle vendite online sono stati oltre i 10 miliardi passando, anche per via delle chiusure dovute al Covid, dal 23% al 39% dell’intero commercio globale.

In Europa l’e-commerce ha avuto un incremento veramente sostanzioso con 25 milioni di acquirenti in più ed un fatturato di 376 miliardi, più alto delle aspettative.

Per quel che riguarda i canali, la maggior parte delle aziende ha dichiarato di utilizzare i marketplace più noti (Amazon, Ebay, ecc) ma c’è stato un importante incremento anche di coloro che hanno implementato nuovi sistemi sui loro siti. Spostando il focus sull’Italia, le imprese con codici ATECO per poter vendere online sono quasi raddoppiate, mentre quelle che già avevano canali di vendita sono passate dal 9% al 17,2%. Le aziende che hanno aperto invece alle modalità di acquisto online usando i social o altre modalità simili sono passate al 27,8% con una crescita di 12 punti.

In media, il 70% delle persone connesse quotidianamente nel nostro paese effettua acquisti via smartphone, mentre la spesa media per acquirente è di oltre 600 euro. Rispetto all’inizio della pandemia, le imprese italiane che per far fronte all’emergenza hanno dovuto puntare sull’e-commerce hanno visto un grosso incremento del fatturato via internet. Il 68% ha aumentato i ricavi, mentre il 20% ed il restante 12% l’hanno perso o mantenuto stabile. Se si pensa che, un anno fa, questi dati erano quasi esattamente opposti si riesce anche a capire l’impatto di una corretta strategia di e-commerce.

I settori che hanno maggiormente beneficiato del commercio online sono stati il tempo libero, i centri commerciali ed il turismo (nonostante le restrizioni). Ovviamente quest’ultimo, nonostante il buon dato del 2020 risulta molto in calo rispetto al 2019. Il discorso opposto può essere fatto per i centri commerciali, fortemente in crescita, e per il tempo libero.

Guardando alle crescite dei singoli settori, però, i dati sono ancora più interessanti. Il settore alimentare è quello, ad esempio, che registra maggior aumento dei ricavi online, segnando un +63% rispetto al 2019. Sulla stessa tendenza ci sono anche l’elettronica (+12%), l’abbigliamento (+14%) ed i libri (+13%).

Anche le piattaforme CMS per E-Commerce hanno aumentato la loro quota di mercato, con WooCommerce che risulta ancora quella più utilizzata seguita da Squarespace e Shopify.

Dal punto di vista degli investimenti e delle strategie, chiaramente gli sforzi profusi nel 2020 sono stati rivolti sempre di più verso il digital marketing. All’inizio, molti venditori hanno fatto tentativi più semplici come le app di messaggistica, ma col tempo sono aumentati anche i settori merceologici e quindi le innovazioni. Per fare un esempio potremmo citare le concessionarie di auto che hanno implementato sistemi che consentono l’acquisto e la firma dei documenti anche da remoto.

La sfida più importante sta diventando l’omnicanalità, ovvero la capacità di vendere e catturare clienti utilizzando tutti i punti di contatto disponibili. Nel 2020, il 37% delle aziende italiane hanno cominciato ad implementare tali strategie proprio in risposta alla crisi pandemica, ma c’è anche da sottolineare che un quarto delle imprese italiane già stavano utilizzando questa strategia. Contemporaneamente, già moltissimi venditori hanno programmato di aver iniziato a programmare strategie di marketing online e offline già dal prossimo anno.

 

Fonte: 1, 2