L’Istituto Piepoli, specializzato in sondaggi, e Fondazione Italia Digitale (FID) hanno diffuso nei giorni scorsi i risultati di un sondaggio effettuato a campione che ha indagato sulle abitudini digitali degli italiani suddiviso per classi d’età. I dati che ne vengono fuori, come spesso accade per questo genere di inchieste, sono molto interessanti, ed in questo articolo vedremo quelli più salienti per quel che riguarda soprattutto i servizi digitali offerti dal settore pubblico.
Traspare infatti dai grafici una certa preponderanza delle classi d’età più avanzate, qui raggruppate nell’ampia coorte che va dai 54 anni in su, nell’utilizzo dei servizi online delle Pubbliche Amministrazioni. A quanto pare infatti il 90% degli intervistati di questa coorte ritiene importante la digitalizzazione dei servizi pubblici, ma c’è da considerare anche gli altissimi dati provenienti anche dagli altri sotto-gruppi come i 35-54enni (gradimento all’89%) e dai 18-34enni (gradimento al 75%).
Parlando più in generale, sono ovviamente i Social i portali più utilizzati da tutte le coorti d’età, con percentuali oltre il 65%, e le chat, che però si fermano ad un 35% di media. A questa specifica domanda, solo il 5% degli intervistati ha dichiarato di non utilizzare per nulla internet. I temi più familiari a chi naviga sono sicuramente gli acquisti digitali ed i pagamenti e sempre i social network, seguiti con percentuali minori dai servizi in Cloud, Sanità digitale e reti internet come il 5G. Il primo dei temi è quello che coinvolge maggiormente gli ultra 54enni, mentre i giovani (18-34) sono quelli più familiari coi social.
I servizi digitali della PA più utilizzati in generale sono quelli per il pagamento di tributi, i siti web generici ed i servizi anagrafici e previdenziali. I primi vengono maggiormente utilizzati dai 34 anni in poi, mentre i 18-34enni navigano maggiormente i siti ed infine c’è una quota molto simile per tutte le coorti nell’utilizzo dei servizi anagrafici e previdenziali, che si attesta sempre intorno al 40%.
La raccolta di informazioni sul web viene fatta utilizzando i motori di ricerca per la stragrande maggioranza del campione (70%) ma principalmente da coloro che hanno più di 34 anni mentre i giovani preferiscono informarsi mediante i canali social. Di tutto il campione, solo il 3% non utilizza per nulla tali strumenti per informarsi. Per quel che riguarda la propensione alla digitalizzazione si può notare che, ad esempio, più del 46% degli intervistati sarebbe abbastanza propenso ad effettuare visite mediche da remoto con strumenti di videoconferenza. In ultimo, si tocca anche il tema molto attuale del metaverso, che porterebbe gli utenti della rete ad utilizzare sensori di vario tipo come visori e guanti per vivere esperienze di vario genere (partite, concerti, visite all’estero) restando fermi nella propria casa. Da questo punto di vista, sorprendentemente, oltre il 50% degli intervistati si dice molto propenso nell’utilizzare questo tipo di tecnologia.
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