Annualmente la IDC (International Data Corporation) pubblica dei report riguardanti le spese di tutti i vari ambiti che riguardano il digitale prendendo in considerazione i singoli stati o le singole aree così come i macro argomenti come il mercato dei server o quello degli enti pubblici e delle piccole e medie imprese. Nelle scorse settimane è stato pubblicato uno di questi report riguardante la spesa per ICT italiana prevista per il 2023 facendo notare un ulteriore aumento rispetto all’anno precedente.
Tenendo in considerazione l’aumento dell’inflazione viene spiegato che quest’ultima sembrerebbe non avere impatto sulle previsioni, che mostrano un +0,7% per l’acquisto di soluzioni IT nel 2023 ed un aumento annuale costante fino almeno al 2026, quando verrà quasi toccata la quota dei 100 miliardi. Il tasso annuale di crescita della spesa italiana in ICT arriverà a quota 4,9%, una percentuale più bassa rispetto alla media europea ma sicuramente positiva e composta principalmente dagli acquisti per software. In particolare l’11,4% degli investimenti verrà indirizzato verso l’acquisto di piattaforme per la gestione aziendale e per i contenuti con un occhio di riguardo anche verso la grande novità costituita dall’intelligenza artificiale.
I motivi dietro questi aumenti di spesa sono da ricercare nel piano Next Generation EU, del quale il nostro paese è tra i più grandi beneficiari. I fondi serviranno a portare sempre più avanti la transizione digitale delle nostre imprese e dei nostri enti pubblici finanziando i progetti per tale scopo. Tra i più grandi investitori del prossimo quinquennio ci sono sicuramente le banche e tutto il settore del B2B e per quel che riguarda le prime sarà d’aiuto anche il PNRR, che darà modo di sviluppare progetti per lo spostamento in cloud dei sistemi finanziari ed amministrativi di tutti gli enti.
Come accennato, anche l’AI sarà un grosso traino agli investimenti, con un tasso di crescita annuale stimato al 42% e, sempre grazie al PNRR, la sanità sarà uno dei settori che più spingerà verso tali soluzioni, questo perché tali strumenti consentirebbero ai medici ed a tutto il personale di svolgere le proprie mansioni con un aiuto aggiuntivo, si pensi solo a trattamenti e diagnosi. Oltre a questi due fattori vanno inseriti, sempre per la sanità, tutta la digitalizzazione delle strutture e il miglioramento della telemedicina.
Lo IaaS è un altro grande campo di investimento, con un tasso di crescita annua pari al 24,8% nel prossimo quinquennio, questo perché sia le PMI che le grandi imprese saranno sempre più interessate a soluzioni che consentano di trasferire intere infrastrutture in cloud evitando a quel punto costi di gestione e manutenzione delle macchine fisiche. Negli ultimi anni avevamo già visto una tendenza sempre maggiore all’adozione di sistemi più o meno complessi a seconda anche delle dimensioni e delle finanze delle aziende, mentre adesso sembra si sia arrivati ad un importante punto di svolta, ma questo lo vedremo solo al termine del periodo considerato da IDC.
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