Digitalizzazione in Italia: buoni segnali dai progetti di IA per le Pubbliche Amministrazioni

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Dal 2022 il Teha Group diffonde ogni anno i dati dell’osservatorio sulla trasformazione digitale in Italia insieme ad IBM, un report nel quale si spiega lo stato dell’arte di questo delicato argomento mettendo particolare attenzione sui progetti di IA per le Pubbliche Amministrazioni del nostro paese e sui progetti di innovazione attualmente attivi in tal senso. A differenza di ciò che si potrebbe pensare anche guardando ai dati degli indici Eurostat (ex DESI) che non mettono quasi mai l’Italia ai primissimi posti per l’avanzamento digitale, in questo genere di progetti siamo in seconda posizione europea per il totale delle sperimentazioni in IA ed al primo posto per quel che riguarda i progetti già implementati.

Andando avanti nel report si legge anche come per il 5G siamo attualmente al sesto posto, ma siamo anche il paese che ha ricevuto più finanziamenti dal PNRR per la transizione digitale, questo non ci mette in ottima luce così come il sempre presente digital divide, che vede l’Italia maglia nera con meno del 50% dei cittadini con competenze informatiche ed una grossa carenza di figure professionali e laureati in materie ICT. Questo dato ci pone come 23esimi in classifica su 27 con solo il 22% di individui con competenze giudicate di alto livello, mentre al contempo sta aumentando costantemente l’utilizzo di internet. La situazione non migliora passando alle aziende, per le quali però si intravede un piccolo aumento delle figure professionali pari allo 0,2% ed un 28% di realtà che si sono digitalizzate in modo piuttosto strutturato.

Tornando alle Pubbliche Amministrazioni, a parte il dato sulla IA che abbiamo già visto in parte, l’Osservatorio fa notare come ancora appena poco più dei due terzi dei cittadini si collega online ai portali degli enti pubblici facendo restare l’Italia sotto la soglia media UE. Permane tuttavia una grande positività del dato che abbiamo specificato in apertura, poiché mette in mostra come, in ogni caso, sia in atto una transizione. A livello di strategia da seguire, Teha Group e IBM suggeriscono tre tipi di strade da percorrere congiuntamente, ovvero la collaborazione tra aziende e settore pubblico per tutta la transizione digitale, contrariamente alla situazione attuale. In secondo luogo si deve puntare evidentemente alla consapevolezza dei mezzi digitali e quindi alla formazione di tutto ciò che li riguarda, per provare ad appiattire sempre di più il digital divide oltre a prevedere corsi ad-hoc obbligatori a livello universitario. In terzo luogo è molto importante la condivisione di dati tra le piattaforme pubbliche, che dovrebbero puntare a condividere gli stessi standard aggiungendo ovviamente tutti i livelli di sicurezza per il data sharing.

Difficilmente, pensando al PNRR ed ai fondi stanziati dall’Unione Europea, potrà ricapitare in futuro la fortuna di avere uno strumento per dare un’accelerata così netta su determinati processi, pertanto sarebbe il momento di percorrere le strade appena spiegate e tenersi stretto il buono che è stato fatto finora a partire dai dati sui progetti di IA per gli enti pubblici.

 

Fonti: 1, 2