Data Center Green: la nuova sfida (da vincere) del mondo IT

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È evidente come il mondo tecnologico abbia creato, negli anni, una necessità sempre più elevata di energia e di impatto sull’ambiente. Questa è dovuta all’incremento della già grande quantità di dati prodotti dagli utenti della rete di tutto il mondo così come dalle aziende. Ciò si traduce in una grande domanda di spazio di archiviazione e computazionale, così come dei singoli server, il cui mercato continua ad aumentare.

Il fabbisogno energetico, citato ad inizio articolo, in questo caso, non potrà far altro che aumentare a dismisura, con tutte le problematiche ambientali ad esso collegate. Questo perché l’alimentazione necessaria per un Data Center non si basa soltanto sull’elettricità utile a far funzionare le macchine, ma anche su tutto il corredo di strumentazioni che ne garantiscono il funzionamento e la continuità. Un’altra motivazione sta nel fatto che le tecnologie vengono continuamente aggiornate e potenziate per venire incontro alle domande del mercato.

Per fare un esempio, un Data Center con certificazione Tier4, per assicurare una continuità di servizio del 99,99%, deve obbligatoriamente disporre di più di generatori, sia per l’energia elettrica dei server che per il raffreddamento, un fattore da tenere in forte considerazione, anche a livello di consumi ovviamente.

Tutto questo, unito all’aumento della quantità di dati del quale si è accennato ad inizio articolo, porta alla luce una necessità non più rimandabile, ovvero quella della tutela dell’ambiente. È evidente che, da ora in poi, la creazione di nuove Server Farm e la ristrutturazione di quelle già esistenti dovrà tener conto di molti più fattori che in passato con un’attenzione particolare alle politiche green.

La domanda che ci si potrebbe porre adesso è come fare. Uno dei primi passi è quello di utilizzare energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, una procedura che è applicabile anche nel breve periodo e che garantisce la stessa operatività a tutte le macchine. Ovviamente questo non è sufficiente.

Un altro passo nasce durante la progettazione di una nuova struttura, investendo nelle migliori strategie che riducano l’impatto, a partire dai materiali utilizzati. Si va dalle coperture ai pannelli solari, che garantirebbero un fabbisogno minore di energia fornita da terze parti. L’impianto fotovoltaico dovrà ovviamente essere in grado di assorbire quanta più energia possibile, quindi è necessario pensare bene al suo posizionamento. Esistono poi anche tecniche per il raffreddamento ottimizzate per non sprecare più del dovuto senza però perdere l’efficacia di questo delicato compito.

In quest’ultimo ambito possono essere fatti gli esempi più disparati per molti Data Center sparsi nel mondo. Un caso che ha fatto molto scalpore è quello di Microsoft, che ha testato una Server Farm subacquea per vederne gli effetti sull’operatività e sulle attrezzature. L’esperimento a quanto pare è andato a buon fine, e la strategia dello sfruttamento delle temperature più basse per il raffreddamento naturale delle macchine potrebbe aprire nuovi scenari.

Ovviamente, non tutti possono essere in grado di capire se un Data Center sta usando o meno tecnologie dallo scarso impatto ambientale, pertanto sono necessarie alcune Certificazioni che attestino la conformità a determinate linee guida prestabilite. Tali istanze vanno dalla politica riguardante il riutilizzo dei materiali obsoleti all’energia utilizzata partendo dall’analisi dell’impatto potenziale dei propri mezzi tecnici sull’ambiente. L’attestazione più importante in questo ambito è la ISO 14001, che garantisce ufficialmente sul rispetto delle disposizioni per una corretta gestione ambientale di un’azienda. Allo stesso modo, anche l’attestazione sull’utilizzo di energia pulita darebbe maggiore trasparenza all’ambito IT.

La sfida è quindi aperta e verrà approfondita anche in altri articoli di questo blog, seguendo passo per passo la nascita e lo sviluppo del nuovo Data Center green di Hosting Solutions in tutti i suoi aspetti. Un’occasione per capire più da vicino quali sono le misure più efficaci da adottare per ottenere risultati che siano utili per tutti, a cominciare dall’ambiente.