Data Center: cercasi personale specializzato

“L’evoluzione del mondo digitale ed il cloud richiedono cambiamenti nelle strategie dei data center con nuovi set di competenze che assumono importanza” afferma un’analista di Teksystems, azienda che si è occupata di analizzare la situazione del mercato del lavoro nel settore dei data center. E come già emerso anche per altri ambiti dell’industria IT, anche in questo caso ci si trova davanti ad una serie di criticità riguardanti le figure professionali e la gestione delle risorse umane: difficoltà nel reperire candidati (81% degli interpellati), difficoltà nel riempire una posizione IT vacante entro una determinata deadline (50%), portfolio competenze in-house inadatto alle esigenze dell’azienda (33%).

La situazione, afferma il report Teksystems, sembra ulteriormente complicarsi per via di una crescente “tensione” tra data center ed hyperscale data center, ovvero le mega-infrastrutture costruite dalle compagnie più grandi – non solo cloud provider come Amazon, abbiamo parlato recentemente dei data center Facebook ad esempio. La sostenuta espansione di questi ultimi ha iniziato ad erodere “la riserva di talenti” in servizio o comunque gravitanti intorno all’ecosistema dei “data center classici” che sempre più di frequente si trovano attratti da Google e simili.

All’esiguo numero di lavoratori specializzati presenti/disponibili sul mercato si affianca anche il problema della rapida mutazione dei ruoli all’interno delle infrastrutture. In particolare modo l’affermazione di strategie cloud ibrido richiede ai professionisti varie competenze on-premise ed off-premise (cloud). Skill inerenti lo sviluppo e la programmazione sono le più difficili da reperire; al secondo posto i software engineeers; in terza posizione gli architets, seguiti dai project manager ed esperti di sicurezza. Per tutte queste figure lavorative, osserva lo studio, il 51% degli interpellati ha affermato di aspettarsi un incremento dei salari per via della loro ruolo cruciale e della scarsa reperibilità.

Skill set avanzati e nuove leve

Una parte degli addetti ai lavori “specializzati” (esperti quindi in un determinato ramo di competenze) rimarrà in servizio ma la maggioranza dell’organico dovrà invece ampliare il proprio bagaglio formativo, “coprendo” più settori: server, hardware di rete, software, servizi, cloud, virtualizzazione, protezione dei dati. “Il cloud richiede un più ampio bagaglio di conoscenze base e competenze, ciò andrà ad impattare [su tutti quei ruoli focalizzati sul supporto come] gli amministratori (server, storage) ed help desk. Diverse organizzazioni stanno “riformando” il proprio organico IT in modo da ampliarne le skill per un più vasto numero di task” afferma un secondo analista Teksystems.

Il training dell’organico IT rappresenta solo una parte della sfida per il settore data center. Reperire ed attirare l’attenzione di nuovi talenti è fondamentale. Ecco che allora diviene cruciale anche per le aziende presentare il giusto biglietto da visita – per attirare l’attenzione dei potenziali candidati. “Per quanto riguarda [la ricerca di nuovi talenti], è importante comunicare [al candidato cosa offre realmente la posizione per la quale si sta candidando] – non solo stipendi e benefici, ma anche tipologie di progetti sui quali dovrà lavorare, [margini di crescita lavorativa e competenze che saranno acquisite]”.

Poco personale, competitività alle stelle

Teksystems afferma tuttavia che il quadro generale è destinato a complicarsi. In sintesi si prospettano tempi difficili per gli staff manager. La maggior parte delle aziende interpellate (72%) afferma di essere alle “strette” lato organico. Il personale sembra non bastare mai e la corsa all’assunzione dei prossimi talenti sarà ancora più serrata. Lo dimostra indirettamente la crescita costante del valore di mercato per 368 certificazioni IT, trend che ormai da 8 trimestri consecutivi non da segni di arresto, sottolineano gli analisti.

Questo significa che sarà ancora più difficile assumere nuove figure lavorative e che gli stipendi dovranno essere rapportati al valore che le skill del candidato ricoprono sul mercato, ovvero molto alto. Bisogna poi considerare le elevate pressioni che i “cacciatori di teste” eserciteranno direttamente sull’organico (proponendo stipendi più vantaggiosi) ed indirettamente sugli staff manager (che dovranno prestare molte attenzione a non perdere elementi preziosi della squadra). Il tutto mentre i classici data center vedono messa in discussione la loro stessa “esistenza” a causa dell’affermazione del cloud che “sottrae” sempre più funzioni alle infrastrutture on premise.

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