Lo scorso anno aveva destato scalpore una massiccia perdita di dati subita dal colosso mondiale hi-tech Samsung, che come tutti sapranno produce una gamma vastissima di prodotti tecnologici per la casa, la vita quotidiana e molto altro. All’inizio del mese di novembre l’azienda coreana ha dovuto comunicare ad alcuni clienti che i loro dati sono stati trafugati negli anni scorsi. Più specificatamente, viene fatto riferimento a tutti coloro che hanno effettuato acquisti nel marketplace UK di Samsung nel periodo che va da luglio 2019 al giugno 2020, quindi quasi un anno intero.
L’azienda ha dato la colpa dell’accaduto al fornitore di una app di terze parti che Samsung utilizza, ma senza sbilanciarsi più di tanto sulle modalità di perdita dei dati, limitandosi ad una nota di servizio inviata ai clienti che spiega l’accaduto dicendo anche che tra i dati trafugati ci sono nomi, cognomi, indirizzi ed email personali escludendo però i dati finanziari. Anche i membri interni di Samsung confermano che tutto questo problema non si è esteso oltre i clienti che hanno acquistato prodotti nel Regno Unito e non influisce in alcun modo sui clienti ed i rivenditori statunitensi.
Dopo aver notato il data breach, ovviamente, i membri del board di Samsung hanno immediatamente segnalato il tutto al garante inglese. Come accennato all’inizio di questo approfondimento, le perdite di dati subite da Samsung negli ultimi anni stanno iniziando a raggiungere un numero e soprattutto una quantità di utenti molto alta, basti ricordare come nel 2022 vennero scoperti due diversi data breach che hanno portato alla perdita di milioni di dati e soprattutto, cosa ancor più grave, del codice sorgente dei dispositivi Galaxy. Quest’ultimo specifico caso venne perpetrato da un gruppo hacker piuttosto noto, chiamato Lapsus$, e portò al furto di 190 GB di dati archiviati. Abbiamo parlato di queste problematiche in un approfondimento del settembre 2022 che può essere visualizzato a questo link.
La protezione dei dati, come si può vedere, è uno degli argomenti più importanti degli ultimi decenni e lo rimarrà ancora a lungo, vista la sempre più grande mole di informazioni che vengono ormai scambiate in rete. Non dotarsi di sistemi di sicurezza adeguati, così come non controllare a dovere, come in questo caso, le app di terze parti che si utilizzano, soprattutto quando si è un’azienda delle dimensioni di Samsung, può quindi costituire un fattore di rischio che impatta sui clienti ma soprattutto sulla propria credibilità.
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