Molte persone sono scettiche sul termine cloud computing. Molti, diciamoci la verità, non sanno spesso di cosa si parli, e per colpa di una cattiva informazione, associano questo termine all’incertezza del luogo dove risiedono i dati del loro sito web, della loro posta elettronica o del loro account Dropbox. Il parere di riviste e quotidiani poco informati ha contribuito a creare nel tempo un’immagine spesso negativa del termine cloud computing, non giustificata da alcun dettaglio tecnico nè tanto meno da un utilizzo di questo strumento a livello personale e aziendale.
Come provare questo aspetto? C’è una curiosa storia a riguardo della diffusione del termine cloud computing in una delle prime aziende al modo ad aver adottato questo termine. Nei primi anni 2000 in Google, mentre il rilascio di Gmail era in corso da pochi mesi, si iniziò a parlare di cloud. In fondo Gmail altro non era se non un modo diverso di concepire e utilizzare la posta elettronica; per la prima volta si arrivava ad uno spazio disco superiore a pochi MB (Yahoo Mail e Hotmail offrivano massimo 10 MB di spazio disco per la posta elettronica), e si parlava addirittura di GB. Non solo, tutto era accessibile da una webmail molto completa, moderna. In Google iniziò a diffondersi il termine cloud computing. Ma non fu subito qualcosa accolto positivamente.
Nel libro “In the Plex“, sulla storia di Google e dei suoi primi passi, si parla proprio del fatto che il cloud venisse concepito come un termine di marketing, contestualizzato in modo negativo, e di fatto poco ben visto dalle persone più tecniche di Google. Era un termine vago, che non era stato compreso interamente. In realtà è solo una fase iniziale, saranno gli stessi vertici tecnici della società a spiegare poco tempo dopo che Google poteva già essere definita come una delle più grandi infrastrutture di cloud computing al mondo, distribuita su decine di data center, e dimensionata per scalare in base alle reali richieste ricevute dai servizi di Google. Il termine Cloud Computing non ha una reale origine, una data storica nè tanto meno un nome che lo abbia coniato, il nome Cloud Computing inizialmente veniva associato con il termine stesso di Internet, nella sua totalità.
Leggere, informarsi e avere dati tecnici in mano non può che confermare come il cloud computing non solo non abbia più rischi, a livello di sicurezza, rispetto ad altre soluzioni, ma porti con se dei reali vantaggi per le aziende e i professionisti: per la prima volta nella storia di oltre 10 anni, noi possiamo fornire ai clienti un cloud server che può essere utilizzato solamente per alcuni minuti. E pagato solamente per quei minuti. Le possibilità introdotte da questo modo di “sfruttare” le risorse sono infinite e siamo fortemente convinti che oggi sia per noi solo l’inizio di un’era tecnologica dove il cloud computing sarà uno strumento alla base di tutto il mondo IT.
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