Il 2022 appena terminato è stato un anno costellato di attacchi cyber di ogni tipo, intensificatisi già dall’inizio dell’anno dopo la partenza dell’invasione dell’Ucraina. Molte aziende, enti pubblici e singoli soggetti sono corsi così ai ripari per evitare danni di qualsiasi tipo, rivedendo al rialzo le stime sulle spese per i servizi di cybersecurity.
Secondo un report, per il 2023 si prevede che tale spesa aumenti ulteriormente rispetto all’anno precedente di una percentuale intorno al 13,2%, con una stima di 223 miliardi di dollari per servizi e non solo singoli prodotti per la cybersecurity. Il problema in questi casi è che ovviamente i tantissimi progetti avviati dalle aziende non riusciranno ad essere applicati al 100% per via della gestione dei budget. Altra questione è quella delle piccole imprese, che avendo subito un aumento generalizzato dei costi di gestione e di materie prime non saranno in grado di tenere il passo delle grandi aziende e degli enti pubblici.
Le aziende punteranno principalmente a combattere su tre ambiti, ovvero aumentare le difese, la capacità di rilevamento delle minacce ed ovviamente quella di risposta agli attacchi che vanno a segno. Al primo posto tra le preoccupazioni ci sono certamente i ransomware, elementi capaci di bloccare del tutto l’operatività degli agenti economici, al giorno d’oggi programmabili anche dall’AI con strumenti come l’ormai noto ChatGPT, del quale abbiamo già analizzato le potenzialità in un recente articolo.
Questo prodotto, essendo in grado di creare codice malevolo in modo rapido ed abbastanza incisivo aumenta di molto le possibilità di attacchi su larga scala. Ovviamente la risposta a tutto questo è il sopracitato aumento del carico di investimenti in soluzioni a protezione dei sistemi come EPP, EDR, Backup, antivirus e antispam di alto livello. La domanda di tali servizi crescerà, secondo le stime, dell’11% nel corso del 2023 per una spesa globale di circa 79 miliardi di dollari.
I servizi di consulenza, gestione e manutenzione di tutto ciò che ruota intorno alle soluzioni di sicurezza rappresenterà il 64,5% circa del mercato globale della cybersecurity, segno che le aziende e gli enti pubblici hanno una necessità di passare in qualche modo a qualche soluzione in outsourcing a causa delle crescenti difficoltà nel gestire internamente tali questioni. Da parte loro, invece, continueranno strategie di difesa come ad esempio l’approccio zero trust così come si cercheranno durante l’anno i modi per poter gestire insieme in modo efficiente i servizi di più fornitori diversi.
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