Che il mondo delle criptovalute sia uno di quelli maggiormente nell’occhio del ciclone per quel che riguarda la cybersecurity è ormai un fatto noto. Non è raro infatti che vengano perpetrati attacchi ad utenti o ad intere piattaforme, sulle quali ad oggi stanno girando cifre incredibilmente alte che fanno ovviamente gola ai gruppi hacker di tutto il mondo. Nei primi giorni di ottobre è stato notificato, a tale proposito, un grosso attacco ai danni di Binance Bridge, una delle più importanti piattaforme di criptovalute fondata da Changppeng Zao.
Il 6 ottobre, infatti, un utente di Binance avrebbe ricevuto sul suo conto due transazioni da un milione ciascuna di Binance Coins, ovvero la criptovaluta che si utilizza sulla piattaforma. Il valore di questi movimenti di denaro, convertiti in dollari, ammonta a ben oltre cinquecento milioni di dollari, e l’hacker che è riuscito ad effettuare le operazioni ha poi tentato di distribuirli su altri conti.
A quattro ore circa dall’inizio dell’attacco, Binance ha bloccato la piattaforma Smart Chain dove si era verificato il furto e si è messa ad effettuare delle indagini su come sia stato possibile. Dopo pochi minuti lo stesso Zao ha pubblicato un tweet per spiegare che l’attacco è stato perpetrato sfruttando una vulnerabilità del Binance Token Hub, chiedendo inoltre a tutti gli utenti di sospendere temporaneamente Smart Chain a tutti i validatori. Ovviamente il tweet del CEO di Binance ha anche rassicurato gli utenti sulla sicurezza dei loro fondi.
A quanto pare, i tecnici di Binance sono riusciti a far tornare tutto online nel giro di poche ore e al mattino di venerdì 8 ottobre gli utilizzatori della piattaforma hanno potuto riprendere le loro operazioni. Ciò che resta è che quella trafugata sarebbe stata la cifra più alta mai rubata da quando esiste il mercato delle criptovalute, ma sembrerebbe anche che l’ammontare sia stato drasticamente ridotto grazie all’intervento dei tecnici ad un quinto circa di quella detta inizialmente.
Ancora questa storia non è stata del tutto risolta, ma si tratta del terzo attacco a quelle che vengono chiamate Bridge Cross-Chain. Nei precedenti attacchi, subiti rispettivamente da Ronin e Horizon, gli hacker sono riusciti a trafugare centinaia di milioni di dollari scatenando un allarme globale. Lo stesso fondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, ha dichiarato che questo genere di piattaforme dovranno riflettere seriamente sulle scarse garanzie di sicurezza facendo filtrare anche un certo pessimismo.
Si stima infatti che solo nella prima metà del 2022 siano stati rubati quasi due miliardi di dollari, mentre l’anno precedente nello stesso periodo si era arrivati a 1,2 miliardi. Questo conferma ciò che abbiamo solo accennato all’inizio dell’articolo, ovvero che questo genere di pericoli sta crescendo a dismisura e l’industria delle criptovalute, anch’essa in costante crescita, dovrà far fronte a questo genere di problematiche in modo deciso per abbassare al minimo i rischi.