Ci distanziamo per un attimo dagli articoli tecnici per spaziare con un articolo più narrativo. Lo spunto è qui, nell’ottimo articolo del Wall Street Journal che parla di una delle prime assunzioni all’interno di Google, nel lontano 1999 quando Sergey Brin e Larry Page erano gli studenti strappati alla vita universitaria per quella imprenditoriale. Per chi mastica l’inglese c’è ora in libreria un ottimo libro su Google e su tutto quello che la compagnia ha vissuto in poco più di 10 anni: si chiama In the Plex, dal nome del quartier generale, il Google Plex.
Nel 1999 Google era formata da 8 persone, compresi i due fondatori, e il loro motore di ricerca, frutto dell’intuizione geniale del PageRank, macinava solo 500.000 ricerche al giorno: bisogna ricordare che in questo periodo Google aveva davvero grandi problemi nel rifornirsi di nuovo hardware. Gli ingegneri di Google avevano già iniziato a pensare ad un modello di utilizzo che prevedesse la gestione dei fallimenti nel software (meno costoso) piuttosto che nell’hardware, e in quei giorni erano impegnati a reperire hard disk per aumentare la capacità dei primi server di Google. Oggi in Google ci sono più di 28.000 persone, con 3 miliardi di ricerche eseguite, ogni giorno, all’interno di Google. Sono numeri incredibili che difficilmente si possono comprendere senza capire cosa sia Google e quale sia la filosofia dietro al successo di Google.
L’articolo del WSJ parla di un’azienda con pochissimo budget che assume chef e massiaggiatrici per i propri dipendenti, lontanissima da qualsiasi modello di marketing visto nelle grandi imprese americane, e soprattutto capace in pochi anni di raddoppiare costantemente il suo potenziale: la svolta per Google, fino ai primi confinata alla “sopravvivenza” dei fondi di venture capital, è Google AdWords e il successivo Google AdSense. Da li è iniziata una strada di profitti che hanno dato un modello di business alla compagnia (prima inesistente) e hanno fatto si che potesse continuare a investire. Investimento principalmente in capitale umano, nell’assunzione delle migliori menti al mondo.
Google è guidata principalmente dalla curiosità ed è questa che viene richiesta ad ogni dipendente, la stessa che ha reso così leggendarie le interviste di assunzione all’interno della compagnia: Larry e Sergey hanno in comune il fatto di aver entrambi frequentato la scuola Montessori, un metodo di insegnamento che ha sempre avuto pro e contro, e che tuttavia spesso viene posto come una delle basi per il ragionamento “aperto” e “curioso” che ha permesso ai due fondatori di crescere Google in modo diverso da altre compagnie, portando al suo interno solamente talenti e solamente persone che, con le parole dei fondatori, “vogliano cambiare il mondo”. Oggi che si parla di Google+ e della possibilità per Google di recuperare terreno rispetto a Facebook, emerge anche l’anima di una compagnia che ha fatto del trial and error un elemento fondamentale del suo business: in questi anni ha avviato migliaia di progetti (molti dei quali non sono mai nemmeno divenuti pubblici) e solo pochi di questi sono finiti nelle mani di milioni di persone, con grande successo. Nessuno avrebbe mai pensato che un utente potesse avere bisogno di 2 GB di spazio web per la sua posta elettronica, Google l’ha creata e ha lasciato che il resto della concorrenza iniziasse a inseguire l’idea, così è avvenuto per Google Calendar o Google Reader. Google+ è l’ennesimo tentativo di creare qualcosa di buono nel mondo della ricerca e dei contenuti sociali, e anche questa volta rispecchia profondamente l’approccio ingegneristico, fatto di talenti e calcolo di ogni singolo elemento, e quello “curioso” di creare prodotti diversi dalla concorrenza. Ha già fallito con Google Buzz e con Google Wave, potrebbe essere la volta buona.
Cosa c’è oltre la ricerca online
Ci sono infinite possibilità per Google oggi: la ricerca online ha mostrato come l’analisi dei dati sia l’elemento essenziale per capire come le persone si comportano online, come reagiscono a determinate notizie (positive o negative, non importa), e quanto si possa migliorare l’aiuto dato dal software grazie alla conoscenza di questi dati.
La storia di Google è fatta principalmente di grandi miglioramenti dei prodotti nel corso del tempo, oggi il motore di ricerca ha raggiunto un ottimo livello, ma non è perfetto perchè non è riuscito ancora a cogliere il potenziale dei contenuti sociali e gli ingegneri di Google stanno lavorando in questa direzione. La storia di Google è un must per chiunque abbia una propria attività o sogni di svilupparne una online: ci sono approcci che non sono per nulla noti e che non sono visibili se non con gli occhi di chi li ha vissuti, ma sopratutto, una volta letti i dettagli, si potrà capire perchè Google è oggi una delle più importanti compagnie del mondo, con un brand così forte, e una cultura tutta sua.
Non perderemo occasione di scrivere altri articoli, più approfonditi, sulla storia di Google e sull’imprenditoria online, fateci sapere se questo è stato di vostro gradimento!