Come e quando registrare un dominio

Registrare un nome a dominio è una operazione semplicissima, purtroppo informazioni sbagliate o fuorvianti hanno fatto si che molte persone, poco esperte di Web, abbiano percepito la procedura di registrazione domini come una pratica molto burocratica e difficile da portare a termine senza l’aiuto di qualcuno. Nulla di più sbagliato, soprattutto al giorno d’oggi.

Se aprire HostingSolutions.it e ricercate un nuovo dominio, dovete semplicemente scegliere l’estensione corretta, compilare con i vostri dati la registrazione (ma questo accadrà solo per la registrazione del primo dominio!) e procedere al pagamento dello stesso. Semplice vero? Per tutti i domini il procedimento è lo stesso, e se ti hanno parlato delle numerose LAR (Lettera di Assunzione Responsabilità) da inviare tramite FAX, devi dimenticartene, HostingSolutions.it è un Registrar accreditato per i domini .it e non richiede alcuna lettera da inviare per registrare un nuovo dominio.

Registrare un nuovo dominio è quindi un’operazione semplice, molte persone oggi registrano i loro domini da uno smartphone, come fosse una operazione di routine quanto leggere un giornale. Ma questo è un aspetto di cui parleremo dopo. Quando bisogna registrare un dominio, e quando più di uno? Registrare più domini per la stessa attività e con più estensioni è in generale una operazione che ha poco senso se decidiamo di collegare tutti questi domini e pubblicizzarli tutti. Un solo dominio, un solo nome e una sola estensione da ricordare. Questo deve essere il tuo punto di partenza, per poi decidere di registrare le altre estensioni disponibili per il tuo dominio e effettuare un redirect a quella principale scelta; le persone tuttavia amano ricordare nomi semplici, e soprattutto amano estensioni conosciute, più “sicure” per loro e più ovvie. Per questo motivo quando ci apprestiamo a registrare un nuovo dominio, chiediamoci quale sarà il target principale del nostro sito web o del nostro progetto. Un esempio ci può aiutare:

ESEMPIO 1: Un portale di e-commerce

Hai finalmente deciso di avviare un nuovo e-commerce online. Come strutturare la strategia “dominio”? Se i nostri clienti saranno tutti italiani ha davvero poco senso registrare esclusivamente un dominio .net, .biz o .com, nonostante la popolarità di queste estensioni. Parti da un dominio .it e rendi quindi subito identificabile il paese di origine del tuo store online, i tuoi clienti saranno quasi sicuramente italiani, non ha senso dare loro l’idea che in quel sito possano trovare qualcosa di diverso dalla lingua che parlano e dai prodotti che si aspettano.

Se miri invece ad una espansione internazionale o alla possibilità di offrire più lingue all’interno del tuo e-commerce online, è buona norma prevedere la registrazione anche di una estensione generica. Se disponibile, il .COM è di gran lunga la scelta migliore che tu possa fare. Come collegare i due domini? Puoi pensare di lasciare il dominio .IT per i soli clienti italiani e sviluppare in seguito il dominio .COM quando aprirai la versione internazionale del tuo store, o ancora, in alternativa, puoi pensare di utilizzare entrambi i domini con lo stesso contenuto e sito web, ma impostare per il .it l’apertura in automatico del sito in lingua italiana e per il .com in lingua inglese.

La registrazione di un buon numero di domini, con le stesse parole chiave, disposte in maniera differente, è utile solamente nel caso in cui non si voglia avere la possibilità che un concorrente scelga un nome molto simile, ma questo solitamente non avviene se il dominio da noi scelto contiene anche un nome non generico, un marchio o il nome del nostro brand.

Dove raccogliere idee per il nome a dominio?

Una regola, includere nel nome a dominio anche una parola chiave di quel che facciamo è un buon punto di partenza per avere poi maggiori vantaggi per il nostro sito web in termini di indicizzazione e facilità di memorizzazione. Se vuoi capire come una determinata “keyword” viene percepita dagli utenti che navigano in rete, lo strumento “regno” è sicuramente Google. Apri la pagina di ricerca e inserisci quella keyword da sola per farti una idea di quali siano i risultati, di come il motore di ricerca interpreta quella keyword (a volte i nomi possono dar luogo a significati e riferimenti ambigui, che si riflettono sui risultati della ricerca). Guarda anche ai nomi a dominio dei tuoi concorrenti, se ne hai. Ora puoi fare un passo successivo e cercare di capire quanto quella parola venga o meno cercata in rete dagli utenti e quindi quanto sia popolare per i navigatori. Per fare ciò Google Trends è ottimo. Inseriamo la keyword o le keywords che avevamo pensato e visualizziamo, nel paese di interesse, il volume di ricerche su scala temporale. Cosa stiamo facendo?

Molto semplicemente, se devi aprire un negozio di musica in una grande città, vorreste sapere chiaramente se tra gli abitanti di quella città il numero di musicisti e di appassionati di musica è molto alto, è molto basso o si trova in una media nazionale. Questo aiuta il vostro business e il vostro programma di “start-up”, dandovi anche una idea dell’investimento pubblicitario che dovrete affrontare. Per un dominio il discorso non è differente: capire chi ricerca quel termine e con quale frequenza ci dà subito un’idea di quanto possa essere buona quella keyword, a maggior ragione se l’apportiamo al suo andamento temporale. Una key molto forte non scende mai sotto determinati livelli minimi di ricerca e di fatto rappresenta un “investimento” sicuro: più la nostra keyword diviene generica e comune e più troveremo facilmente un mercato molto sviluppato. Ma nel caso la nostra idea sia quella di coprire un argomento o un mercato di nicchia, non sottovalutiamo assolutamente la forza che può avere un dominio contenente quella parola sui motori di ricerca.
Una volta trovato il nome a dominio è utile procedere subito alla registrazione, contrariamente a quello che tu puoi pensare, “Chi vuoi che registri questo dominio al mio posto?”, questo può accadere in pochi minuti e rubare la tua idea lasciandoti senza dominio. Il discorso è ovviamente ancora più vero se il nostro dominio contiene della parole chiave molto comuni.