Cloud italiano senza down, a differenza dei servizi esteri più noti

Cloud internazionale sotto scacco ad Agosto, con disservizi che hanno colpito grandi aziende, a differenza del cloud made in Italy

Agosto è stato un mese davvero caldo per la nuvola. Non stiamo di certo parlando delle piogge torrenziali che hanno colpito una buona parte del BelPaese, quanto degli uragani di difficoltà tecnica che hanno scoperchiato alcuni dei servizi di cloud computing internazionali più famosi, come Amazon, Google e tanti altri. A differenza di questi, chi ha scelto un cloud italiano, ossia un servizio 100 per cento made in Italy come quello proposto da HostingSolutions non ha avuto certo problemi di sorta.

Il cloud italiano ha quindi battuto quello estero 1 a zero in termini di stabilità. Procediamo comunque con ordine e vediamo quali problemi si sono abbattuti su milioni di utenti che non hanno avuto modo di accedere a molti servizi offerti dalle nuvole estere.

I primi ad accusare problemi agostiani sono stati Google e Microsoft

Due nomi altisonanti, da cui non ci si aspetterebbe particolari difficoltà tecniche, soprattutto da un’azienda Internet e cloud-centrica come Google.

Invece, proprio il colosso di Mountain View nel corso della giornata di Venerdì 16 Agosto ha subito un crollo della propria struttura cloud durato in realtà poco (appena cinque minuti), ma che ha portato a un crollo del traffico Internet di oltre il 40 per cento, in quanto il down ha coinvolto tutti i servizi del gruppo fra cui YouTube, Gmail, Drive e tutti gli altri.

Questa indisponibilità ha gettato il panico fra i professionisti e le aziende telematiche, che hanno iniziato a lamentarsi sui più noti social network come Twitter.

Cloud italiano senza down, a differenza dei servizi esteri più noti

Più grave invece il disservizio che ha colpito Microsoft e il sistema di posta elettronica online Outlook che ha provocato impossibilità di accesso agli utenti di posta elettronica o comunque accessi intermittenti per oltre tre giorni, a causa di un problema  a un servizio di caching per l’integrazione dei dispositivi tramite Exchange ActiveSync. Un problema dunque che ha rivelato le difficoltà di Microsoft nel fronteggiare i problemi sui cloud server, a cui il cloud italiano raramente va incontro.

Cloud italiano vince anche nei confronti di Amazon

Dopo questi due pseudo-disastri, anche Amazon sembra si sia ingarbugliata nella rete dei disagi. A finire offline questa volta sono stati i server degli Amazon Web Services che hanno portato giù tutta una serie di social network che si appoggia alla nota infrastruttura cloud del colosso dell’e-commerce. Il problema sembra sia stato un apparato di rete malfunzionante nel datacenter del Nord Virginia, che è stato individuato, rimosso e sostituito nelle ore successive.

Così, molti degli utenti di Vine, Netflix, Instagram, Heroku e Airbnb non hanno avuto modo di accedere ai propri account e ai servizi a loro dedicati, dando così origine a una serie di lamentele che hanno trovato terreno fertile in Twitter.

Questo down ha concluso una settimana nera per Amazon, che ha sperimentato nel corso della settimana scorsa un’indisponibilità del portale di commercio elettronico più famoso al mondo per oltre 25 minuti, con una perdita netta di 1.100 d0llari al secondo per un totale di 1.650.000 dollari.

E dopo Amazon è toccata anche ad Apple, i cui utenti dei servizi iCloud, Photo Stream, iMessage ma anche iTunes non hanno avuto modo di accedere per più di mezza giornata.

Chi ha scelto le soluzioni di cloud italiano offerti da HostingSolutions sui due datacenter di Firenze e Roma non ha di certo sperimentato problemi del genere, confermano l’affidabilità e la resilienza dei servizi made in Italy!