Nel corso del precedente appuntamento dedicato alle funzionalità del cloud computing, abbiamo visto come collegare un volume permanente ad un server cloud e ci siamo collegati ad un’istanza Windows per iniziare a configurare questo volume, in modo da renderlo definitivamente disponibile a livello di sistema.
Abbiamo quindi visto come sia semplicissimo avviare un server (nel caso specifico su OS Windows) e come sia anche molto semplice iniziare a gestire un qualsiasi volume permanente, dopo averlo collegato dalla console dedicata, pensata da HostingSolutions per agevolare i clienti che decidono di affidarsi alle soluzioni di cloud computing.
Dobbiamo ora procedere oltre i primi step già analizzati, per rendere effettivamente disponibile il volume permanente e poterci così memorizzare tutti i dati necessari, derivanti dall’elaborazione. I dati che si andranno a memorizzare sono quelli per cui vogliamo mantenere memoria anche dopo la sospensione, o meglio lo spegnimento, del cloud server stesso.
Ci ricolleghiamo dunque all’istanza direttamente dalla Console VNC messa a disposizione da HostingSolutions e dopo aver percorso i passi già analizzati nel corso dell’ultimo appuntamento, procediamo oltre. Giunti nel Server Manager di Windows, clicchiamo su Gestione disco. Compare così la schermata riepilogativa dei dischi collegati.
Qui, posizioniamo il mouse su Disco 1 e facciamo clic destro. Compare un menu contestuale.
Dal menu contestuale visualizzato, clicchiamo su Nuovo volume semplice.
Da questo clic, compare in primo piano una finestra di un wizard per la gestione del disco collegato al cloud server.
Clicchiamo quindi su Avanti per procedere nella seconda schermata.
Qui, dobbiamo impostare il quantitativo di spazio da associare al disco che dobbiamo formattare. Se non abbiamo particolari esigenze, possiamo tranquillamente lasciare inalterato il valore suggerito e continuare nel wizard cliccando sul pulsante Avanti. Compare così una nuova schermata.
Da qui, abbiamo l’opportunità di scegliere la lettera che preferiamo associare all’unità di volume che stiamo andando a formattare. La lettere preferita può essere scelta dall’apposito menu a tendina, ma anche qui, se non ci sono particolari esigenze, possiamo tranquillamente mantenere la lettera suggerita (D) e procedere con un clic su Avanti per esplorare i passi successivi.
Cloud server: formattazione del disco
A questo punto, compare la finestra principale dell’intero processo, quella dedicata alla formattazione del disco nel cloud. Qui possiamo selezionare il file system, la dimensione della singola unità di allocazione e l’etichetta del volume. Allo stesso tempo, possiamo decidere se effettuare una formattazione veloce oppure no (con l’apposito segno di spunta sull’opzione Esegui formattazione veloce) e se attivare la compressione di file e cartelle (Attiva compressione file e cartelle). Possiamo anche pensare di non formattare l’unità per poi lavorarla in seguito ad altri scopi. Con sistemi Windows server, consigliamo di lasciare sempre NTFS come file system e di eseguire una formattazione veloce dell’unità. Una volta impostati tutti i parametri necessari, clicchiamo nuovamente su Avanti e su Fine per terminare la procedura.
Il volume è quindi formattato e riconosciuto dal sistema operativo ed è possibile accedervi direttamente dal sistema operativo cloud Windows server come faremmo da qualsiasi computer, cioè attraverso l’Esplora Risorse.
Insomma, collegare e gestire un volume permanente nel cloud computing non è poi così complicato come si possa pensare. Nel corso del prossimo appuntamento vedremo come scollegare un volume dal cloud server in modo sicuro.
Stay tuned!