Cloud computing: un 2018 da 160 miliardi di dollari

Il cloud continua a crescere. Lo affermano nuovamente gli analisti (IDC) che per il 2018 prevedono una crescita ulteriore della spesa in servizi cloud (160 miliardi di dollari, +23% rispetto al 2017).

In cima alla top5 dei principali mercati troviamo prevedibilmente gli Stati Uniti (97 miliardi) nei quali si riversa il 60% circa della spesa totale; a debita distanza, sebbene in seconda e terza posizione, l’Europa grazie a Regno Unito (7.9 mld) e Germania (7.4 mld); in quarta e quinta posizione occorre spostarsi ad oriente con Giappone (5.8 mld) e Cina (5.4), per le quali si preannuncia un avvicinamento alle parti alte nel 2021 (secondo e terzo posto a discapito dei paesi europei). I settori dell’industria che più investiranno nel cloud saranno discrete manufacturing, professional services e banking che rappresenteranno circa:

  • 1/3 della spesa totale negli USA;
  • tra il 40% ed il 43% circa nei restanti paesi della top5.

Si apprende inoltre che, senza troppe sorprese, sono i servizi SaaS ad attirare i flussi più consistenti di denaro (2/3 del totale). Nel 2018 saranno applicazioni ERM (enterprise resource management) e CRM (customer relationship management) a totalizzare i più alti valori di spesa; nel 2019 saranno invece gli acquisti di applicazioni ad occupare la metà della spesa totale del settore SaaS.

L’IaaS si posiziona alle spalle del SaaS con i server a dominare, senza troppo vantaggio sullo storage, gli indici di spesa. Chiude la classifica il PaaS in cui primeggiano i software per la gestione dei dati (con la percentuale di crescita più alta nel periodo analizzato).

2020: la maggioranza dei workload sarà nel cloud pubblico

Alle proiezioni di IDC si affiancano le infografiche del report Cloud Vision 2020: The Future of the Cloud Study curato da LogicMonitor:

Distribuzione dei workload enterprise nel 2020

Il calo delle soluzioni on premise è speculare all’incremento del cloud pubblico.

Sommando le percentuali relative al cloud si arriva all‘83% del totale (attualmente il 68%). Nel 2020 saranno in particolar modo IA e machine learning a trainare l’adozione del cloud mentre nel 2018 la “digitalizzazione” delle imprese, la ricerca di agilità in ambito IT, DevOPS, possibilità di lavorare in mobilità, IA e machine learning, IOT (Internet of Things).

Quanto tempo impiegherà il cloud a raggiungere quota 95%? Le risposte del campione suggeriscono una finestra temporale compresa tra i 5 (27%) ed i 10 anni (20%) anche se è interessante notare come un 13% degli interpellati abbia risposto “mai”.

Quanto tempo impiegherà il cloud a conquistare il 95% dei workload?

Quali sono infine le principali problematiche che i fruitori del cloud pubblico devono affrontare? Nell’ordine: sicurezza, rispetto di normative e regolamenti, personale con competenze cloud insufficienti, privacy, vendor lock-in (l’impossibilità o quasi di cambiare cloud provider), costi, mancanza di visibilità, inaspettate interruzioni di servizio.

Principali problematiche associate all'utilizzo dei servizi cloud

Fonti: 1, 2