Blog: come velocizzarne il caricamento – 2

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I consigli elencati nel post di ieri hanno principalmente toccato due tematiche: quella dell’adeguatezza o meno del design scelto per il blog e del piano hosting/provider al quale abbiamo deciso di affidarci. La seconda ed ultima puntata affornto questioni di natura prettamente tecnica, andando a chiamare in causa elementi come la tipologia di web server impiegato e i CDN (Content Delivery Network). Buona lettura.

Valutare il passaggio a Nginx

Nginx

Il web è nato e cresciuto appoggiandosi al popolare web server Apache ma nell’ultimo decennio si sono affacciate sulla scena diverse alternative, tra le quali spicca Nginx. Come alcuni di voi forse ricorderanno, InternetPost ha dedicato alcuni post all’interessante webserver elencandone i principali punti di forza.

E parlando di prestazioni, Nginx offre sicuramente un non trascurabile “boost” rispetto ad Apache, con le dovute precisazioni: prima di tutto sarete probabilmente costretti ad installare manualmente il web server, operazione che per l’utente comune risulta tutt’altro che semplice. E’ poi bene tenere a mente che anche la procedura di installazione di WordPress può riservare alcune imprevisti. Nel caso in cui il vostro blog sia “statico” e sia quandi privo di elementi dinamici non otterreste infine alcun beneficio dall’impiego di Nginx.

Appoggiarsi ad una CDN

Un CDN (Content Delivery Network) è una serie di computer collegati ad una stessa Rete ad ampia diffusione (anche globale) nella quale ogni macchina ricopre il ruolo di “nodo” ed ha il compito di inviare determinate tipologie di file (file CSS, JavaScript etc.) al visitatore di turno del vostro sito. I vantaggi principali dell’impiego di un CDN sono due: il nostro server si occuperà esclusivamente delle operazioni standard necessarie al corretto funzionamento del sistema (svolgendo meno lavoro) mentre i nodi della CDN invieranno il più velocemente possibile (il CDN utilizzerà il nodo geograficamente più vicino all’utente) i contenuti dinamici richiesti dal visitatore – che caricherà più rapidamente le pagine.

Oltre ad utilizzare un CDN per i contenuti dinamici è possibile anche sfruttare CDN di terze parti (come quella Google) per l’invio di determinati asset ampiamente diffusi online come ad esempio jQuery. I visitatori che avranno già in cache i file jQuery messi a disposizione da Google non dovranno così riscaricare nuovamente la libreria. Per maggiori informazioni sulle librerie messe a disposizione Google clic qui.

Ridurre il numero di chiamate HTTP

Per il caricamento di ciascun elemento della pagina viene richiesta una chiamata HTTP. Quando ad esempio avviene il caricamento di un file CSS abbiamo una chiamata HTTP, quando carichiamo un widget per i social network viene richiesta nuovamente una chiamata HTTP e così via.

Sebbene le richieste necessitino di un ridotto numero di dati sono tra le principali responsabili dei tempi di caricamento dilatati. E’ quindi naturale che ridurne il numero sia uno degli obiettivi principali di qualsiasi webmaster, ad esempio utilizzando un minor numero di file CSS o implementando nella pagina solo i bottoni social indispensabili. Una questione che si riallaccia ad uno dei punti citati nella prima puntata, ovvero quella della funzionalità del design scelto dal webmaster.