Siamo ormai abituati ad utilizzare WordPress per la realizzazione di svariate tipologie di progetti online, inclusi portali di ecommerce, ma è bene ricordare che inizialmente fu pensato come piattaforma per il blogging. Nel post di oggi torniamo ad affrontare un tema caro tanto ai webmaster quanto ai visitatori, ovvero la velocità di caricamento.
I consigli che inizieremo ad elencare in questa prima puntata potranno essere noti ad alcuni e sconosciuti ad altri ma contribuiranno in ogni caso ad abbassare la frequenza di rimbalzo e a rendere più piacevole la navigazione sul vostro blog. Buona lettura.
Check-up del blog
Prima di intervenire direttamente sul blog è bene fare il punto della situazione eseguendo determinate verifiche preliminari. I siti che vi segnaleremo a breve sono in grado di analizzare i tempi di caricamento del blog e darvi altri utili consigli e statistiche, che andranno confrontate mano a mano che procederete nell’attuazione del piano di “restyling” del sito per accertare il reale impatto dei cambiamenti. Per i test potete iniziare da Web Page Test e Pingdom.
Un design più semplice
Spesso i blog sono letteralmente invasi da contenuti ed elementi statici/dinamici di ogni tipo, dai widget/bottoni per i social fino ai classici video in streaming ed alle immagini (magari di generose dimensioni). Buona parte degli elementi presenti nel blog sarà sicuramente utile ma è raro che lo siano effettivamente tutti . Riallacciandoci a quanto detto nel precedente punto, è allora il caso di rivedere la struttura alla base del blog cercando di eliminare cioè che è superfluo. Probabilmente molti penseranno di dover sacrificare qualcosa ma è il caso di ricordare che i visitatori danno importanza soprattutto alla qualità dei contenuti e non agli elementi di contorno.
Scegliere un provider il più vicino possibile ai visitatori
Il terzo punto è forse ovvio per molti ma va comunque inserito nell’elenco. E’ chiaro che se buona parte del nostro traffico proviene dall’Italia è il caso di affidarsi ad un provider nazionale, evitando piani hosting di aziende estere – magari dai prezzi più vantaggiosi ma con latenze estremamente elevate ed effetti negativi sulla navigazione degli utenti.
Scegliere un piano hosting performante
Il quarto punto è ugualmente importante: un sito ottimizzato nel migliore dei modi non può infatti porre rimedio alle scarse prestazioni del server sul quale è ospitato. In base al vostro budget è quindi il caso di considerare soluzioni che adoperino hardware di buon livello e magari unità SSD per lo storage.
Appuntamento a domani con la seconda ed ultima parte della guida.