La tendenza al rialzo degli attacchi hacker in tutto il mondo, soprattutto a seguito dell’esplosione del conflitto in Ucraina avvenuto nel 2022, è ormai nota e spesso abbiamo trattato tutte le offensive mirate al nostro paese e non solo. Nel nuovo rapporto diffuso da Clusit a proposito degli attacchi avvenuti nel nostro paese si fa ancora più luce sui dati a riguardo, mettendo l’accento anche su alcuni dati particolarmente preoccupanti.
Iniziando dai dati globali, nei primi sei mesi del 2023 Clusit ha registrato 1382 attacchi con una media di 230 al mese, un numero un po’ più alto rispetto a quello del 2022, quando ci si fermò a 207. Altri dati da guardare con preoccupazione, in generale, sono la crescita degli attacchi DDoS, la costante centralità dei malware e più nello specifico dei Ransomware ed il 17% di attacchi che vanno a sfruttare le vulnerabilità note. Esistono campagne a obiettivi multipli ma tra i settori più colpiti rimane sempre in alto quello della Sanità, anche se va notata anche la crescita delle offensive nei confronti degli istituti finanziari ed assicurativi oltre al settore dell’educazione. Nel report Clusit si dà uno sguardo anche alla gravità degli attacchi, detta severity, dato che comprende anche i danni arrecati, che nel primo semestre del 2023 è salita dal 36% al 40%.
Volendo spostare l’attenzione sul nostro paese, invece, c’è ampia preoccupazione per la crescita generale delle offensive, poiché dalle osservazioni Clusit c’è una crescita media globale che si attesta all’11%, mentre nel nostro paese tale aumento è del 40%. La forchetta è particolarmente ampia e ciò probabilmente è dovuto al fatto che il nostro paese è tra quelli in prima linea nella difesa dell’Ucraina nel conflitto scaturito dall’invasione della Russia. Come vediamo spesso questo sostegno ha portato ad una grande ondata di attacchi, più e meno gravi, legati a quello che viene chiamato Hacktivism, ovvero gruppi hacker legati all’attivismo politico. Sempre per quel che riguarda il nostro paese, il settore più colpito continua ad essere quello manifatturiero ma anche sul nostro territorio crescono le minacce a finanza ed assicurazioni.
Tornando all’Hacktivism, a livello globale si nota una crescita di attacchi verso le istituzioni, ma in questo semestre si nota uno spostamento delle offensive, che prima aveva come centro l’Unione Europea ed ora invece si è passati agli Stati Uniti. Per questo genere di minacce, gli hacker utilizzano principalmente gli attacchi di tipo DDoS, che infatti sembrano essere saliti del 30% nei primi sei mesi del 2023.
Per avere dati più globali riguardo al 2023 bisognerà invece aspettare il marzo del prossimo anno, mentre per scaricare e leggere l’intero report di Clusit è possibile utilizzare questo link.