Attacchi hacker: il primo trimestre 2024 segna ancora un aumento

Non arrivano buone notizie dal mondo della cybersecurity nemmeno in questi primi mesi del 2024, questo perché gli esperti che diffondono i primissimi report notano ancora un aumento delle campagne malevole e di tutte le minacce del web. Sicuramente la situazione di incertezza globale sia afferente al campo della geopolitica che conseguentemente dell’economia favorisce ancora di più le problematiche che stanno continuando ad aumentare anche per questo motivo.

Le campagne malevole notate settimanalmente hanno raggiunto una media di 1300 circa, un innalzamento che in un solo trimestre arriva al 5% e che, dall’anno scorso, è pari al 28%. Il calo osservato negli ultimi trimestri del 2023 quindi è ormai più che superato e rappresenta soltanto un caso. Il settore più colpito nell’ultimo trimestre è quello della ricerca e innovazione con più di 2400 attacchi settimanali per organizzazione, mentre al secondo posto abbiamo quello militare con quasi 1700 attacchi seguito poi dalla sanità con poco più di 1600. Come più volte sottolineato, negli ultimi anni si nota la tendenza per la quale tanto maggiore è la strategicità di un settore per il funzionamento di un paese tanto maggiore è l’interesse da parte di chi intende colpire quest’ultimo.

Dalle osservazioni degli esperti, inoltre, si nota un aumento anche dell’interesse a colpire il settore dei produttori di hardware, per il quale le offensive sono aumentate del 37% rispetto al primo trimestre 2023. A livello globale, spicca come zona più colpita l’Africa, verso la quale vengono scagliati ben 2373 attacchi settimanali per organizzazione mentre cala l’incidenza di offensive verso il Sud America, un abbassamento forse dovuto ad un cambiamento di interessi o ad una intensificazione delle difese. Gli attacchi ransomware colpiscono, negli ultimi tre mesi, maggiormente in Nord America (59% dei casi), seguito da Europa (24%) e la cosiddetta Pacific Asia al 12%. In questo quadro però preoccupa la crescita esponenziale registrata nel vecchio continente che sale del 64% dall’anno passato, questo a causa di modifiche strutturali in divenire come la maggiore digitalizzazione.

Il settore maggiormente colpito dai ransomware è quello dell’artigianato e della manifattura con quasi il 30% dei casi segnalati, mentre anche in questo caso spiccano ancora Sanità con l’11% in aumento di oltre il 60% ed infine il commercio al dettaglio con l’8%. Purtroppo però, la maggiore crescita di incidenza di attacchi ransomware rispetto al 2023 è stata registrata dalle telecomunicazioni, che fanno segnare un +177%, questo a causa sempre della crescente e rapida digitalizzazione così come dell’interesse degli hacker a colpire un settore sempre più strategico e contenente una grande quantità di dati. Anche l’aumento annuale degli attacchi al settore manifatturiero è degno di nota, visto che è salito addirittura del 96%, ma questo lo si deve allo scarso livello di digitalizzazione ed alla scarsa propensione all’aggiornamento di strutture e procedure interne.

Come sempre, per combattere questo numero sempre crescente di minacce la ricetta non cambia. Sono infatti necessari formazione, strumenti di primo livello ed aggiornamento continuo. Se queste misure di base non vengono prese rapidamente, i numeri continueranno ad aumentare anche nei prossimi trimestri.

 

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