Attacchi Hacker: colpita l’AEOI in Iran

Nelle ultime settimane, in Iran, sta infuriando una rivolta popolare a sostegno di Mahsa Amini, morta per non aver indossato il velo, che ha portato a grandi problemi sociali e lotte con le istituzioni. Alcuni hacker, sostenendo la causa, hanno reso noto di aver perpetrato un attacco ai danni di AEOI (Atomic Energy Organisation of Iran), ovvero l’organo che gestisce l’energia atomica nel paese. Il gruppo hacker, composto da cittadini iraniani e chiamato Black Reward, ha diffuso una nota che minacciava la pubblicazione di informazioni sensibili sui piani nucleari del governo centrale per mettere proprio quest’ultimo in seria difficoltà. L’obiettivo, infatti, è stato sin da subito la liberazione di alcuni prigionieri che si erano esposti a favore di Amini nelle piazze.

Sulle prime, il governo iraniano ha negato ogni tipo di collaborazione continuando a tirare dritto per la sua strada e provando a correre il rischio di un vero e proprio leak di dati. Cosa che poi di fatto è avvenuta qualche giorno dopo, quando gli hacker hanno prontamente pubblicato diverso materiale. Tra la grande mole di informazioni esposte c’erano alcune mappe di basi nucleari, video delle stesse, accordi con aziende straniere ed altri dati personali dei dipendenti ma, ripetiamo, questa era solo una parte di ciò che era stato rubato. Tutte queste informazioni pare siano state trafugate riuscendo ad ottenere l’accesso illecito ad alcune caselle email interne dell’AEOI, tra le quali rientravano anche quelli di dirigenti di alto rango.

Al momento, AEOI minimizza spiegando che quello che sta filtrando non è materiale così scottante cercando anche di mettere alla berlina gli hacker di Black Reward, ma sui gruppi Telegram di quest’ultimi stanno continuando a circolare documenti tra i quali probabilmente potrebbero anche esserci dati importanti e utili ai paesi esteri ostili all’Iran, soprattutto in un momento delicato come quello attuale.

Va ricordato infatti che lo stato iraniano si è schierato a fianco della Russia nell’invasione dell’Ucraina. Inoltre, le tensioni con Washington dello stesso paese persiano sono ben note da tempo, acuitesi proprio quando alcuni hacker americani hanno avuto l’accesso ai piani atomici di Ahmadinejad che hanno dovuto far ricominciare daccapo tutti i progetti in merito. Come abbiamo visto anche in altri articoli, tali attacchi vanno ad associarsi, seppur per motivi diversi, a quelli susseguitisi dall’inizio dell’invasione Ucraina come ad esempio quelli di Anonymous ai danni dello stato russo.

 

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