Amministrazione digitale: i cittadini promuovono le PA

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Ogni anno, Forum PA pubblica un report riguardante lo stato dell’arte delle Pubbliche Amministrazioni italiane rispetto a molte tematiche. Per il 2022 si è chiesta pertanto la valutazione di ambiti cruciali per il funzionamento delle PA a cominciare dai giudizi generici. Il 41% degli intervistati ad esempio ritiene che rispetto al 2021 sia migliorata l’offerta di servizi digitali così come la loro utilizzabilità, ritenuta migliore dal 35% del campione ma invariata da più del 40% di quest’ultimo. I giudizi peggiori sono quelli dati al risparmio energetico, rimasto invariato per il 40% degli intervistati, e alla competenza del personale, che per il 72% del campione è uguale se non peggiorata. Anche l’accesso ai concorsi non incontra molto il favore del pubblico, che lo ritiene assolutamente non migliorato.

Proprio questo ultimo punto, secondo Gianni Dominici di Forum PA, è quello che segna il maggior numero di criticità dal punto di vista delle politiche attuate a livello centrale e la mancata messa in opera di quest’ultime. Ciò che si auspica, adesso, è che tra pubblico e privato si trovi un punto di incontro e di svolta per far sì che si arrivi ad un miglioramento organizzativo e ad un assottigliamento delle differenze territoriali, da sempre uno dei punti più critici in Italia.

Durante il 2023 dovrà aumentare invece l’impegno, soprattutto in base alla situazione di incertezza attuale, dovuta anche ai costi da rivedere. Oltretutto ci saranno impegni ancora più stringenti dal punto di vista del PNRR che darà modo di rivedere alcuni ruoli interni, ricercare profili professionali diversi e, chiaramente, attuare le riforme.

Nel 2022 però il bilancio del rinnovamento delle Pubbliche Amministrazioni italiane ha dato segnali più che positivi. Stando ai dati di ICity Rank, che ogni anno analizza la digitalizzazione degli enti pubblici, la copertura dei servizi online dei capoluoghi italiani è salita del 15% dal 2021 arrivando all’82%, per non contare il raddoppio delle transazioni tramite PagoPA e l’incremento dei servizi accessibili tramite SPID. In generale, moltissimi indicatori hanno segnato aumenti ma persiste ancora la penalizzazione delle realtà locali del meridione, che non figurano mai nelle prime 50 posizioni delle classifiche stilate.

Prendendo poi spunto da vari altri indicatori è possibile elencare il grosso ritardo nell’attuazione delle politiche green imposte ai comuni, che restano indietro per l’adozione dei criteri ambientali in due casi su tre. Le sfide restano ancora aperte e, come abbiamo già spiegato, il 2023 costituirà un grosso banco di prova per la PA, che dovrà far fronte ad una lunga serie di impegni.

 

Fonti: 1, 2