Nel post di giovedì abbiamo iniziato a parlare dei trend che probabilmente andranno a modificare gli standardizzati stili dei web designer: dalla diversificazione in generale, ossia la volontà di sperimentare pur nel rispetto della sacra “user experience”, fino alle immagini “fatte a mano” ed alle IA (assistenti virtuali come Siri etc.), il 2016 riserverà sicuramente diverse sorprese ai web designer. Continuiamo allora la nostra panoramica seguendo la lista di trend proposta dall’editorialista Zack Rutherford (SitePoint).
Mobile ed “indossabili” (wearable)
I gadget indossabili sono l’evoluzione degli smartphone, o meglio il naturale completamento di questi ultimi. La predilizione dell’utenza per la piattaforma mobile è ormai un fenomeno che abbiamo metabolizzato da tempo, tanto è vero che tra i “10 comandamenti” dei designer figura anche quello di ideare interfacce perfettamente fruibili da dispositivi mobile. L’arrivo di smartwatch, smartband e via dicendo non farà altro che proporre inedite sfide agli addetti ai lavori (basti pensare ad esempio ai ridotti spazi di uno schermo smartwatch).
Splitscreen
Adottare un’impostazione a schermo diviso è un altro modo, restando in tema di “diversificazione”, per offrire qualcosa di inedito agli utenti. Oltre ad una maggiore “chiarezza espositiva”, i due percorsi sono facilmente individuabili dal visitatore, l’approccio “splitscreen” consente di proporre un maggior numero di “call to action” (invito a premere un determinato bottone ad esempio) e di attirare più facilmente l’attenzione dell’internauta – per via della propria natura “binaria”.
Microinterazioni ed Animazioni
Le ultime due voci della lista indicano rispettivamente “una serie di eventi che sommati vanno a costituire l’esperienza complessiva” ed un mezzo per rendere più dinamica e coinvolgente la narrazione (storytelling utilizzando termini da addetti ai lavori) di un sito. Le microinterazioni riguardano sia il mondo mobile che quello dei classici Pc Desktop. Per capire meglio a cosa ci riferiamo date uno sguardo a questo precedente post dedicato all’interaction design.
Le animazioni continueranno ad essere uno strumento indispensabile per i designer che dovranno prestare attenzione a non “esagerare troppo”: sebbene gli esperti si aspettino da tempo la fine dell’era “minimalista” del web, proporre al visitatore elementi eccessivamente dinamici (troppi movimenti, anche improvvisi, dell’interfaccia etc.) può solo influire negativamente sull’user experience.
Barre di caricamento, effetti di transizione ed affini andranno quindi dosati attentamente per guidare l’utente nel percorso narrativo stabilito dal designer. Il sito citato dall’editorialista mostra ad esempio un uso intelligente delle animazioni che mettono in risalto anche gli elementi sui quali è possibile interagire.
La nostra panoramica finisce qui. Appuntamento ai prossimi post di web design.